Napolitano: cittadinanza ai figli degli immigrati, ma la Lega non è d’accordo

par Bruno Carchedi
mercoledì 23 novembre 2011

Le affermazioni di Giorgio Napolitano sull'esigenza non più differibile di dare la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori immigrati ha suscitato, com'era prevedibile, dichiarazioni scomposte e iraconde da parte dei vertici leghisti. Vediamone alcune.

Maroni: "L'idea di dare la cittadinanza a chiunque nasca in Italia è uno stravolgimento dei principi contenuti nella Costituzione". Ma Bobo non è un dirigente di quel partito che predica la secessione, un obiettivo anticostituzionale per eccellenza?

Calderoli: "La Lega su questa materia è pronta a fare le barricate in Parlamento e nelle piazze". Per quanto riguarda le barricate e le piazze staremo a vedere. La Lega le ha sempre sparate grosse senza mai far seguire alle parole i fatti. Titolone de La Padania: "Se ne fregano della crisi - Danno il voto agli immigrati".

Il voto agli immigrati, che è altra cosa dalla cittadinanza ai figli degli immigrati, è il modo con cui ancora una volta la Padania prende per i fondelli i suoi lettori. Reguzzoni, capo gruppo leghista alla Camera: "Cittadinanza agli immigrati? Serve solo per arrivare al voto e modificare in maniera artefatta il risultato politico". Poi si avventura in considerazioni di carattere pseudo filosofico: "Non esistono governi neutri. Non esiste nulla di veramente umano che sia neutro. Un coltello è neutro finché qualcuno non lo prende in mano, e lo usa o per tagliare il pane o per sgozzare un cristiano".

Notate "per sgozzare un cristiano", non un qualsiasi essere umano. Borghezio invece la butta sul piano del diritto: "Il Presidente della Repubblica non deve permettersi di imporre, contro la nostra tradizione giuridica milleniaria, lo "ius soli" sullo "ius sanguinis", stravolgendo così il nostro diritto". La "nostra" tradizione giuridica millenaria? Ma Borghezio, non hai sempre rivendicato le tue radici celtiche? E allora perché dici "nostra"?

Parole che si commentano da sole, non per caso appoggiate da pidiellini ex Msi ed ex An come La Russa e Gasparri. Facciamo una proposta. Visto che i "padani", che orgogliosamente affermano di non essere italiani, risiedono qui da noi, perché non dare la cittadinanza anche ai bambini nati in Italia da genitori "padani"? Non vorremmo che si perpetuasse l'ennesima discriminazione ai danni dei figli del dio Po.


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