Napoli: la Chiesa occupata per accogliere senza tetto | Angeli dalle ali nere
par Giuseppe Aragno
martedì 6 febbraio 2018
A Napoli, come scrisse, pio e caritatevole, “il Mattino” del 27 gennaio 2016, “sono circa 200 le chiese chiuse e abbandonate ma non si riesce ad aprirle nonostante l’appello di Bergoglio a dare un tetto e un inizio di dignità a queste persone che sono costrette a stare in strada”.
Il “Mattino” e i Padri redentoristi, devoti a una sempre più sconcertata Madonna del Soccorso, dovrebbero saperlo che “Gesù entrò nel tempio, scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere e disse loro: la mia casa sarà chiamata casa di preghiera, voi invece ne fate una spelonca per affaristi”.
Com’è noto, di fronte alla verità che è rivoluzionaria, i sommi sacerdoti e gli scribi ebbero paura e decisero che quel giovane predicatore dovesse morire. Se avessero lasciato che parlasse, il popolo, ammirato del suo insegnamento lo avrebbe seguito. Come sacerdoti e scribi, il “Mattino” e più in generale il baraccone mediatico che non parla mai di “Potere al Popolo” e se lo fa è solo per colpire, temono che questo movimento, apparentemente nato dal nulla, ma figlio di un enorme bisogno di buona politica e di democrazia, metta pericolosamente a rischio la legalità nemica della giustizia sociale sulla quale poggia un potere politico che rappresenta poco più che se stesso e ha distrutto il Paese. E’ per questo che di “Potere al Popolo” o non si parla o si parla male. Per questo si fa da cassa di risonanza dei Padri redentoristi, che, come i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani puntano il dito contro la loro stessa guida spirituale, quel Papa Francesco, di cui tutti si riempiono la bocca e nessuno ascolta i comandi.
“Con quale autorità fate queste cose? O chi vi ha dato l’autorità di farlo?”, chiesero i sacerdoti a Gesù Cristo e lui risposte: “Vi farò anch’io una domanda e, se mi risponderete, vi dirò con quale potere lo faccio. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi”. Non seppero che dire. Così non sanno rispondere a noi, quando gli domandiamo: “Voi con chi sareste stati nel processo che condannò Gramsci a morire di carcere, con la legalità o con gli uomini che combattevano per la libertà?”
Rappresentando le opere di Misericordia, Caravaggio dipinse due angeli. Uno aveva le ali bianche e l’altro nere. Il primo era un inutile sogno celeste mille miglia lontano dagli uomini e dai loro problemi, il secondo, quello più amato da Dio, sentiva un infinito bisogno di scendere a terra tra il dolore e la fatica. In questa campagna elettorale noi siamo gli unici ad avere le ali nere. E ne siamo orgogliosi.