Napoli: fermato il presunto killer del povero Pasquale Romano, ucciso per errore

par Notte Criminale
giovedì 29 novembre 2012

Arrestato uno dei presunti assassini di Pasquale Romano, il giovane operaio ucciso per errore, il 15 ottobre, in corso Marianella a Napoli. Si tratta di Giovanni Marino, rintracciato a San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia est di Napoli.

Giovanni Marino, secondo gli inquirenti, sarebbe l’uomo che la sera del delitto guidava l’auto sulla quale si trovava il killer. Secondo quanto accertato dai carabinieri, Marino avrebbe indicato erroneamente in Pasquale Romano l’obiettivo dell’agguato, un brutale omicidio di camorra che rientra nella cosiddetta faida di Scampia.

I killer non aspettarono un sms uccidendo la persona sbagliata, l’operaio Pasquale Romano. Una donna che era nel palazzo della fidanzata del Roma doveva avvertire i killer sull’uscita dal palazzo del vero obiettivo.

L’inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Sergio Amato ed Enrica Parascandalo, ha avuto una svolta lo scorso venerdì notte quando la donna che avrebbe dovuto inviare il messaggio ai killer si è presentata al commissariato di polizia di Scampia, manifestando la chiara volontà di collaborare.

La donna era presenta ad una cena alla quale era stato invitato il vero obiettivo dei killer, Domenico Gargiulo. Una cena che si stava svolgendo nel palazzo in cui abita la fidanzata di Pasquale Romano: stabile davanti al quale l’operaio è stato ucciso. La donna aveva informato Giovanni Marino ed il suo complice dell’arrivo del Gargiulo, ma si sono uditi degli spari prima che la cena terminasse e che lei avesse avuto il tempo di mandare il messaggio per avvertire che il vero obiettivo stava uscendo dal palazzo.

La donna che ha deciso di collaborare con la giustizia è la zia della fidanzata di Domenico Gargiulo vero obiettivo dei killer che nei giorni seguenti sfuggì ad un altro agguato. La donna si è presentata in commissariato con i suoi due figli, che hanno avuto un ruolo nella pianificazione del delitto e che ora vivono con lei in una località protetta e segreta. Secondo la ricostruzione dei fatti, operata dagli inquirenti, i killer sono legati al gruppo degli scissionisti mentre la vittima mancata era considerata vicina al cartello dei girati.

di Michele Napolitano


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