Movimenti post-ideologici

par Angelo Cerciello
lunedì 10 settembre 2012

Lyotard suggerisce che è finita l'era dei grandi racconti, delle grandi narrazioni (comunismo, nazismo, fascismo, cristianesimo, marxismo).

 Vattimo in sintonia con Lyotard afferma che il passaggio dal moderno al postmoderno si configura con un passaggio da un pensiero “forte” ad un pensiero “debole”. Per pensiero forte si intende un pensiero che parla per verità assolute, per esempio l'illuminismo o i vari totalitarismi che si sono avvicendati nella storia; per pensiero debole si intende un pensiero plurale costituito da tante verità molteplici il quale domina la nostra società contemporanea.

Tutto ciò rappresenta una delle caratteristiche della società postmoderna, della società contemporanea: la frantumazione delle verità assolute, l'eccessiva frammentazione, le verità molteplici. In passato abbiamo visto il successo del movimento degli “Indignados” in Spagna o il successo di “OccupyWallstreet” a New York. In tempi recenti in Italia stiamo assistendo all'esplosione del Movimento 5 stelle.

Cosa accomuna questi movimenti? Il loro essere post-ideologici, né di sinistra né di destra. Oltre a questo il loro carattere postmoderno è evidenziato dal loro successo grazie allo strumento postmoderno per eccellenza ossia internet e le sue verità molteplici, la sua dispersione, la sua frammentazione al massimo livello.

Questi movimenti ci fanno capire che tanti giovani d'oggi, quando hanno a che fare con la politica, non ragionano più in termini di sinistra o destra ma si riferiscono piuttosto ai temi per cui lottare, per cui manifestare.


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