Morte del ragazzo gay: le reazioni alla “Lettera di una Prof”
par Concetta Di Lunardo
martedì 13 agosto 2013
Ha scatenato una marea di mail di solidarietà, dall’operaio macchinista ferroviere ad avvocatesse, genitori... in tutti c’è il segnale di un'aria che sta mutando, il riconoscimento della “monnezza “di cui siamo circondati, la paura per i figli, la preoccupazione di non essere all’altezza di azioni educative incisive.
Le reazioni alla “Lettera di una Prof sul ragazzo gay" pubblicata da Repubblica.
Ha scatenato una marea di mail di solidarietà, dall’operaio macchinista ferroviere ad avvocatesse, genitori... in tutti c’è il segnale di un'aria che sta mutando, il riconoscimento della “monnezza “di cui siamo circondati, la paura per i figli, la preoccupazione di non essere all’altezza di azioni educative incisive.
Insomma un’occasione per riflettere più in generale sulla condizione giovanile, notevolmente modificata nell’arco di mezzo secolo, dai processi di comunicazione, di produzione e di frammentazione sociale: i giovani non sono più adulti in miniatura, né si percepiscono come una generazione complessiva. Significativo e al tempo stesso sempre più difficile osservare la mutazione delle categorie interpretative degli universi giovanili a partire dagli anni 70 (subcultura, marginalità, crisi delle agenzie di socializzazione, perdita di rilevanza del passato e del futuro, individualismo, attenzione al corpo, aprogettualità) fino a definizioni in auge come quella di giovani senza maestri, Generazione X (identificata dalla mancanza di ottimismo nel futuro, dallo scetticismo, dalla sfiducia nei valori tradizionali e nelle istituzioni). Da alcuni anni, per marcare le nuove generazioni cresciute all’interno dei nuovi processi innescati dalla rete e dalla multimedialità, si parla di “iGeneration”.
Alla pubblicazione della lettera di Gabriella Schina hanno fatto seguito una serie di mail da lei ricevute. Ne pubblichiamo alcune tra le più significative.
“Che bella, che meraviglia. Si, è un eco che riverbera forze di coscienza e di responsabilità individuale. Si sente tutto l'amore e la profondità del tuo sguardo,la spregiudicatezza del giudizio e il dolore per l'umano che di sta smarrendo”.
“Volevo solo ringraziarla, per le sue parole e per la sua lettera, mi ha
colpito l'analisi lucida e perfetta che ha fa fatto della cultura e della
società odierna, quella stessa società da cui io stessa ho sempre cercato di
scappare, cercando rifugio nei libri e nella cultura. Forse questo e uno dei
motivi che mi ha spinto ad andarmene.
Non ho davvero nulla di particolare da dirle, se non un immenso grazie. Credo
che qualsiasi dei suoi studenti sia fortunato ad averla come insegnante,
continui così. Saluti"
Eleonora“Le scrivo solo per dirLe che ho trovato bellissima la Sua lettera,
traboccante di umanità e di passione educativa; quante persone come Lei
occorrerebbero nella nostra scuola!”“Cara Lavoratrice Gabriella.
Ho letto la tua lettera. Brava e grazie...
Ho sempre pensato che come Cittadini (e non sudditi) bisogna agire individualmente e quotidianamente per abbattere i tanti muri di gomma costruiti da tanti anni nel nostro bel Paese”.Buona Vita
Giuseppe Grillo
Macchinista ferroviere di gucciniana memoria.
56 enne che conduce treni da quasi 32 anni...
"Chi dice la Verità, prima o poi verrà scoperto".
O. WildeSono un emigrante, .. e seguo l’Italia da lontano … credevo che dell’Italia non ci fosse più niente di cui essere orgogliosi .. mi sbagliavo ..Complimenti… complimenti .. ed auguri per suo lavoro
La “Lettera di una Prof sul ragazzo gay" pubblicata da Repubblica.
Foto: Guillaume Paumier/Flickr