Morbillo: perché i casi in Italia sono in aumento?

par Roberta Cipollaro
lunedì 27 marzo 2017

Dall’inizio del 2017 sono già stati registrati più di 700 casi di morbillo, più della la metà di questi ha un’età compresa fra i 15-39 anni per cui non si può più parlare di una malattia dei bambini. Nella maggior parte dei casi è necessario un ricovero. Per questo molti medici ricordano l’importanza di vaccinarsi a 2 anni, con un richiamo intorno ai 5-6 anni. La maggior parte dei casi sono stati segnalati in Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana.

Calo delle vaccinazioni

Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, secondo le informazioni del Ministero della Salute, “a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi”.

La Federazione italiana medici pediatri sul fronte della profilassi è abbastanza chiara: «Le vaccinazioni non sono una questione di libertà personali, ma una battaglia di civiltà».

Tuttavia continuano a registrarsi tra la popolazione molti dubbi soprattutto per la correlazione tra l’autismo e il vaccino contro il morbillo di cui si è tanto parlato. Sull’argomento è intervenuta nuovamente il ministro per la salute, Beatrice Lorenzin: “L’unica arma che abbiamo contro malattie gravi come il morbillo sono i vaccini, basta con le bufale – ha detto la Lorenzin – non c’è nessuna correlazione fra vaccini e autismo”.

Anche Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, è molto chiaro sull’argomento: “Se la copertura vaccinale continuerà a calare – prosegue Iacomini – c’è il rischio concreto di tornare a vedere nel nostro paese scene che speravamo di avere scacciato per sempre: famiglie che piangono la scomparsa di un figlio per colpa di una malattia che si sarebbe potuta evitare con un semplice vaccino gratuito. Il morbillo, ricordiamolo, non è un banale raffreddore”. “Non esiste una medicina specifica per combatterlo, e nei bambini più piccoli e con difese immunitarie più fragili può avere complicanze letali”.

Automedicazione e disinformazione

La disinformazione spesso non aiuta. Secondo il rapporto “Italia 2016” redatto da Eurispes, l’80% dei genitori italiani naviga sulla rete e di questi il 70% utilizza le informazioni ricercate per prendere decisioni relative alla propria salute o a quella dei figli.
“Sarebbe davvero tragico se dopo avere lottato senza tregua per ridurre drasticamente gli effetti del morbillo ovunque nel mondo, dovessimo constatare che per pregiudizio e ignoranza abbiamo lasciato entrare nuovamente il morbillo nelle nostre case. Siamo a favore di qualunque misura che il ministero della Salute vorrà intraprendere per proteggere i bambini in Italia da questa rinnovata minaccia”, conclude Iacomini.

Ma l’allarme non riguarda solo il nostro paese. Nel mondo secondo l’organizzazione dell’Onu il virus uccide ogni anno circa 132mila bambini: 15 all’ora, ogni ora di ogni giorno dell’anno.

La disinformazione spesso non aiuta. Secondo il rapporto “Italia 2016” redatto da Eurispes, l’80% dei genitori italiani naviga sulla rete e di questi il 70% utilizza le informazioni ricercate per prendere decisioni relative alla propria salute o a quella dei figli.

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