Monti mi chiamò e disse: "Sicuro andrò al Quirinale"

par Alfredo d’Ecclesia
martedì 19 febbraio 2013

Valentina Vezzali è una bella persona amata da tutti gli italiani, perché oltre ad essere una grande atleta ha sempre manifestato il suo amore per l’Italia, ed essendo una persona solare e non una politica navigata, si è fatta sfuggire un'informazione di cui molti sono a conoscenza ma essendo la campagna politica pilotata, ed essendo sostenuta da questo blocco unico di cui ha un ruolo fondamentale anche la stampa - visto che insieme ai partiti prendono anche loro i finanziamenti e quindi devono assolvere al loro compito,di promuovere e promulgare le idee che qualcuno vuole che si diffondono - non è uscita.

 

È già tutto stabilito e definito, il partito che avrà più voti con o senza maggioranza avrà l’incarico a palazzo Chigi, ma il prossimo Presidente sarà Mario Monti. Tutti pensano a Bersani come Presidente del Consiglio, ma non sarà facile per lui per quanto riguarda la maggioranza, la soluzione studiata e già ragionata è quella di un governo politico sul modello del governo tecnico, a Berlusconi verranno date garanzie sui suoi problemi personali per fargli lasciare la mano ad Alfano. Il compito invece di Grillo e di Ingroia e di rastrellare a destra e sinistra i cani sciolti Bersani può fare il leader di coalizioni allargate che se non hanno i numeri possono allearsi con tutti per il bene dell’Italia (queste saranno le parole che useranno) in realtà devono continuare il loro processo di occupazioni di tutti gli spazi.

Grillo e Ingroia come detto prima devono dare la legittimazione, bisogna far sapere, dicono loro, che il popolo italiano ha scelto, e quindi tutto quello che decide il popolo è giusto.

Il regista occulto è lui, sempre lui, sua maestà Giorgio Napolitano, che invece di essere garante della Costituzione e del popolo italiano, è garante di chi lo ha scelto, ed è garante di chi vuole un mondo immaginato da pochi, con degli esecutori spietati, dei propri programmi e delle proprie idee. Nel suo viaggio negli Stati Uniti d’America è andato a fare il punto della situazione al suo amico Obama, poteva chiedere un aiuto alla Comunità internazionale per i marò visto che lui è anche il capo delle forze armate e visto che puntualmente suona la grancassa appena vede possibilità di inserimento in qualche conflitto, vedi Libia o altri impegni presi. Comunque questo Presidente dei non italiani - usiamo questo termine - è andato a spiegare ad Obama quello che accadrà fra poco, a rassicurarlo che l’accordo c’è per il suo successore, l’uomo della provvidenza, il nuovo unto dal signore, il massacratore dei deboli, il prosecutore della cancellazione della Costituzione italiana, iniziata dal 1992 e per far vedere che lui è obbiettivo ha anche detto, il nostro Presidente, "che è deplorevole che chi ha appoggiato il Governo poi lo critichi”.

E sempre per continuare il pensiero unico, subito dopo note di Quirinale e di Casa Bianca per dire che loro non entrano nelle scelte politiche italiane

"Gli Stati Uniti non scelgono parti né appoggiano partiti nelle elezioni di altre nazioni. È il popolo italiano a decidere nelle elezioni italiane", ha ribadito la portavoce della Casa Bianca mentre la nota del Quirinale puntualizza che: "È palesemente infondato e del tutto gratuito parlare di 'ingerenza' nella campagna elettorale. L'incontro con il presidente Obama - ricorda la nota - si è aperto con brevi dichiarazioni dinanzi a stampa e tv: il presidente degli Usa ha ribadito il suo ben noto apprezzamento per i progressi compiuti dall'Italia, e al Presidente Napolitano è sembrato giusto sottolineare che essi erano stati possibili grazie al sostegno parlamentare di diverse e opposte forze politiche. Più tardi, in conferenza stampa con i giornalisti italiani, il Capo dello Stato ha rilevato come da qualche parte si sia passati dal sostegno ai provvedimenti del governo a giudizi liquidatori. Rispetto alle forze in campo nella competizione elettorale in Italia, il presidente Obama si è astenuto da qualsiasi apprezzamento nei confronti di chiunque. Non solo in pubblico, ma anche nel colloquio a porte chiuse, si sono tenuti comportamenti - conclude il Quirinale - assolutamente impeccabili".

Il Presidente del Consiglio Monti subito ha colto la palla al balzo per affermare: "Non commento mai le parole del capo dello Stato che prendo sempre come spunto di riflessione e che rispetto profondamente".

Tutto deciso, tutto stabilito, le elezioni non risolveranno il problema della governabilità italiana ma il punto fermo c’è, Mario Monti prossimo Presidente della Repubblica.


Leggi l'articolo completo e i commenti