Monti annuncia le dimissioni dopo le parole di sfiducia da parte del Pdl
par Paolo Monarca
sabato 8 dicembre 2012
Dopo la tribolata giornata dell'altroieri, col Pdl che ha fatto mancare, astenendosi, il proprio voto alla fiducia sul Dl Sviluppo, e proseguita ieri con le consultazioni del Quirinale, oggi può essere l'ennesima svolta per il paese.
Il Presidente del Consiglio Mario Monti, infatti - fa sapere il Quirinale in una nota - dopo l'incontro col Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato che si dimetterà. Dimissioni che avverranno dopo l'approvazione del Dl Sviluppo, sempre se troverà il consenso adeguato da parte delle forze parlamentari, e che sono conseguenza delle parole pronunciate dal Segretario del Pdl Angelino Alfano che costituivano "nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione".
Di seguito il comunicato ufficiale del Quirinale:
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha stasera ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Mario Monti.
Il Presidente della Repubblica ha prospettato al Presidente del Consiglio l'esito dei colloqui avuti con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall'inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Il Presidente del Consiglio ha dal canto suo rilevato che la successiva dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del PdL on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione.
Il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo - siano pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.