Monti: "Bilderberg? Non è una setta segreta. Magari qualche politico italiano ci andasse"

par Paolo Monarca
mercoledì 13 febbraio 2013

"Il gruppo Bilderberg? Ma magari qualche politico italiano ci andasse! Ci aiuterebbe ad uscire da un isolamento politico e culturale italiano"

Ha risposto così Mario Monti alle domande dei giornalisti dell'ANSA Forum di cui era ospite questo pomeriggio. Interrogato su una sua partecipazione alle riunioni del famigerato club, il premier dimissionario ha minimizzato:

"Le riunioni? Ci sono stati nel corso del tempo degli incontri al quale ho partecipato. Negli ultimi anni, che io ci fossi o non ci fossi, ci sono stati altri italiani: da Lilli Gruber a Giulio Tremonti, Tommaso Padoa Schioppa, Mario Draghi, Enrico Letta." 
Secondo il candidato centrista "il gruppo Bilderberg non è una setta segreta. Certe critiche mi sembrano indicative di un'arretratezza culturale molto molto preoccupante".
 
"Qualche volta fa polemiche sul gruppo Bilderberg, nei miei confronti, Giulio Tremonti che è stato lì più volte ed è presidente di Aspen", ha anche detto il Presidente del Consiglio, rispedendo al mittente le accuse "conspirazioniste" rivoltegli. 
 
Il "Bilderberg Group" (o "Club Bilderberg") è un meeting annuale non ufficiale riservato a 120-130 tra le personalità più importanti del mondo della finanza, dell'economia e della politica. Strettamente proibito a media e giornalisti, il contenuto delle conferenze è altamente riservato. Viene richiesto esplicitamente ai partecipanti di non riferire all'esterno quanto detto durante il meeting, il che ha fatto sorgere diverse ipotesi di complotto intorno ad esso. 

 


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