Mondiali in Qatar: l’ombra della corruzione sulla Fifa

par Luca Pieroni
martedì 18 marzo 2014

Nuove ombre si allungano sui modiali di calcio del 2022, provenienti questa volta dalle colonne del Daily Telegraph. La testata inglese ha pubblicato ieri un dettagliato articolo con l'intento di dimostrare come, per garantirsi l'assegnazione del torneo, i dirigenti della Federazione del paese mediorientale abbiano corrotto l'allora vice presidente Fifa, Jack Warner

All'opera ci sarebbe un'inchiesta dell'FBI con l'intento di rintracciare le transazioni bancarie con cui una società emissaria dell'emirato avrebbe versato circa un milione e mezzo di euro nei giorni immediatamente successivi alla nomina. Beneficiari dell'importo lo stesso Warner, suo figlio ed uno dei suoi segretari. Maggior collaboratore dell'inchiesta è il figlio maggiore dell'indagato che avrebbe indicato un conto presso una banca delle Cayman come prova.

La scelta del Qatar come paese ospitante è giustamente definita dal Telegraph "una delle più controverse decisioni nella storia dello sport": in effetti le perplessità a riguardo sono molte, dall'impossibilità di disputare la competizione nei mesi estivi per ovvi motivi climatici, al gran numero di lavoratori nepalesi già morti nei cantieri degli stati in progetto (per questa problematica si è mossa persino Amnesty International). 

Nel corso della votazione finale avvenuta nel quartier generale della Fifa il 2 dicembra 2010 non ci sono stati troppi intoppi per una compezione che, dati alla mano, è stata senza storia: in tutti e quattro gli scrutini il Qatar ha sempre ottenuto almeno la metà dei voti disponibili, battendo senza problemi le interessanti candidature di Stati Uniti e Corea del Sud.

 

Foto: Julio (Flickr)


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