Mondiali di calcio: Inghilterra back from Hell

par Tommaso Battimiello
mercoledì 23 giugno 2010

L’Inghilterra di Capello batte per 1-0 la Slovenia e passa il girone, ma davanti ci sono gli USA.

 
Basta rimanere nella tana a leccarsi le ferite, dopo una settimana d’assedio mediatico, di incertezze e delusioni, hanno sfoderato gli artigli per una partita da dentro o fuori.
E l’Inghilterra è decisamente dentro.
 
Curioso come nel calcio un team di stelle come quello inglese subisca gli effetti psicologici, l’ansia da prestazione, tanto da giocare peggio di sempre. Eppure non sono novellini, ma campioni come Terry, Rooney, Gerrard, Lampard, Barry, Heskey e Ashley Cole, tutti abituati a giocare ad altissimi livelli, nel primo campionato del mondo per giunta.
 
Si vede che il Mondiale ha sempre qualcosa di speciale per gli Inglesi, più che per gli altri. Delusioni e figuracce pesano come una maledizione sulla maglia della nazionale. I Mondiali saranno sempre un tasto dolente per l’Inghilterra.
 
Anche la moderata stampa britannica si era subito sbilanciata a celebrare quel clamoroso “colpo di fortuna”, un girone fra Stati Uniti, Slovenia e Algeria. Già si vedeva l’Inghilterra prima e subito agli ottavi, e invece il passaggio del turno gli uomini di Capello se la sono dovuto sudare. E sono arrivati solo secondi. Dentro per il rotto della cuffia.
 
L’inizio di partita faceva presagire il peggio: manovra macchinosa e arrugginita, lenta e prevedibile, in poche parole una fotocopia di quelle mostrate nei precedenti match.
Slovenia tutt’altro che arrendevole, capace di sfiorare più volte il gol della beffa, che alla fine è proprio lei a subire. In novanta minuti gli Sloveni scivolano dal primo posto fino al terzo, dando l’addio al primato nel girone e agli ottavi di finale. Donovan si candida a pieno titolo per un posto da eroe nazionale, magari con il viso sbarbato che sorride sulla filigrana verde delle banconote, grazie a un gol all’ultimo minuto chel lancia gli Yankees al primo posto, davanti ai cugini.
 
Dopo i primi due pareggi contro Stati Uniti e Algeria i media inglesi si erano scagliati contro Capello, coltello fra i denti, chiedendone addirittura le dimissioni. Ora forse qualcuno vorrà ricredersi, e magari salire sul carro.
 
That’s the team i know” risponde orgoglioso Capello. Non poteva essere quella l’Inghilterra. Non poteva essere quella una delle favorite in partenza per la vittoria finale. Non potevano essere quelli Rooney, Lampard e Gerrard che ci avevano deliziato in Premier League con il calcio champagne che sono in grado di servire.
Certo, la forma fisica non è al cento per cento, le giocate mancano ancora di completa precisione e fluidità, come dimostra una partita sconsigliabile ai deboli di cuore, sempre in bilico fra vittoria e pareggio, qualificazione e rientro in patria a mani vuote. Rooney e compagni non riescono a chiudere la partita, dopo pali centrati, occasioni fallite e gol sfiorati, e così quell’unica rete di vantaggio gli Inglesi sono costretti a difenderla con le unghie e con i denti.
 
Brividi ed emozioni per i tifosi di sua Maestà, che dopo la contestazione di Rooney assistono alla rinascita della loro sqaudra. Come si dice, meglio tardi che mai.
Capello ritrova i suoi uomini e il Mondiale trova un’Inghilterra che può nuovamente sperare di essere protagonista.

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