Mondiali 2010: perché tifare Maradona

par Jvan Sica
domenica 27 giugno 2010

Come faccio a non tifare Argentina. Squadra emozionante, prende e fa gol con leggerezza e passione e poi ha Maradona, vecchio amore di napoletano, ma soprattutto mister che ci mette la faccia e le labbra.
 
Un solo esempio di come, anche senza lavagne e supercorsi, si può far rendere al meglio un calciatore. 79’ di Argentina-Grecia, gara inutile per la qualificazione e oltretutto già sbloccata da Demichelis. In questo contesto, i collaboratori di Maradona (che sembrano degli imbucati ad un matrimonio) chiedono a Diego se è giusto far entrare Higuain, per fargli fare un po’ di moto prima della sfida con il Messico e magari fargli segnare un gol per la sua classifica cannonieri.
 
Maradona senza pensarci su dice che ad entrare al posto di Milito deve essere Palermo. Lui sa che il vecchio Martin può giocare solo uno spezzone di partita come questa e fa sembrare questa sostituzione un regalo favoloso. Prima di entrare, prende sotto braccio Palermo e gli grida di dare la vita in campo, in una partita inutile a dieci minuti dalla fine.
 
Se fosse stato un altro allenatore avrebbe semplicemente detto: “Entri al posto di Milito, muoviti molto e dai una mano”, sminuendo a lavoro di facchino un dieci minuti mondiali. Per Diego non è così, fa vivere a Palermo, parole sue, i dieci minuti più importanti della sua vita e soprattutto grazie a questa carica gli fa segnare il gol più importante della sua storia (Palermo ha fatto gol dappertutto, anche in una finale di Intercontinentale).
 
Detto questo, spero di aver spiegato perché tifo Argentina-Maradona.

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