Miss Italia 2009. Il Destino prende di contropiede la Lega

par Grazia Gaspari
martedì 15 settembre 2009

Finalmente una bella davvero. Mozzafiato e con anima: Maria Perrusi, calabrese, diciottenne, figlia di un operaio immigrato. “Mio padre - racconta la neo miss - ha vissuto 25 anni in Svizzera per mantenere la nostra famiglia. Ci raggiungeva in Calabria una volta al mese. Per me questa lontananza è stata difficile». 

Milly Carlucci alla quale va riconosciuto il merito di aver tolto alla manifestazione quel tanfo di mercato delle "mucche" di cui erano impregnate le precedenti edizioni, costruite a misura più del voyerisme maschile dal sapore lascivo, che del concorso, ha spiegato che Miss Italia 2009 viaggerà molto perché sarà la testimonial del made in Italy nel mondo.

Bene, in un paese in cui un sindaco leghista (Ponteranica, in provincia di Bergamo) non rispetta la memoria di un morto, Peppino Impastato, giovane ucciso dalla mafia nel ’78 e rimuove dalla biblioteca civica la targa che porta il suo nome, è un grande smacco essere rappresentati da una giovane del profondo sud italiano. Inoltre, in un paese in cui si brinda al successo dei respingimenti in mare, lo smacco diventa ancora maggiore se a rappresentarlo è una fantastica ragazza che oltre a venire dal profondo sud è espressione dell’immigrazione italiana. In fondo, la sua avvenenza, la pulita simpatia la deve un po’ anche alla Svizzera dove il padre ha potuto lavorare e mantenere così la sua famiglia.

Rimuoveranno anche la bella Maria? A chi daranno il compito di trovare qualcosa di negativo… al Littorio Feltri di turno?  

No questa volta i leghisti nostrani, come si dice, si attaccano al tram… Il destino è capace di dare schiaffi così sonori da riempire col loro rumore  l’intero pianeta. Si dice, infatti, che se ciò che combini dispiace al cielo, il cielo ti ripagherà con la stessa moneta.

Una targa è stata tolta, un’altra più bella, più forte e  andata al suo posto. Una targa in carne e ossa che grida di essere felice perché "finalmente la Calabria", in realtà l’Italia, "riconquista la corona".



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