Minzolini (TG1) risponde alle critiche. Video e analisi nervosa

par L’89
martedì 23 giugno 2009

Proprio non me la sento di scrivere altro. In blu le nda. In rosso, fate voi.

Ad urne chiuse [quella delle elezioni è una scusa puerile: è stato richiamato stamattina da Garimberti. E, oggi a pranzo, seppur a modo loro, han citato l’inchiesta - non Berlusconi, ovviamente, ma esponenti del Pd] voglio spiegare a voi telespettatori [e a nessun’altro. Tentativo - che ad oggi definirei fallito - di perseguimento della linea già data nella sua presentazione ufficiale: instaurazione di un rapporto di complicità direttore-spettatore. Che ad uno che legge come un moccioso di media, col ghigno incazzoso e l’affezionabilità di un colera risulta e risulterà pressocchè impossibile - vedi, all’opposto, Piroso di La7] perché il Tg1, malgrado le polemiche, ha avuto una posizione prudente [quando il medico diagnostica una tracheofaringite, per prudenza, è uso non proferir parola] sull’ultimo gossip o pettegolezzo del momento [ridondanza avverbiale ultimo - del momento. Emozione o poca praticità lessicale]: le famose cene, feste o chiamatele come vi pare ["fate voi", insomma. A noi non riguarda. Ancora contemplazione del modello di reciprocità emittente-destinatario. Farcita da voluttuoso svilimento della notizia omessa], nelle dimore private di Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli o Villa Certosa. Il motivo è semplice: dentro questa storia piena di allusioni, testimoni più o meno attendibili e rancori personali non c’è ancora una notizia certa e tantomeno un’ipotesi di reato che coinvolga il premier e i suoi collaboratori. [Ghedini docet]

Accade che semplici ipotesi investigative e chiacchericci si trasformino in notizie
[capita..] da prima pagina nella realtà virtuale dei media [espressione drammaticamente retorica. Da nonnetto discretamente illetterato che cerca di darsi un tono. C’è da chiedersi: chi gliel’ha data la laurea? E chi il posto? La seconda è retorica] o per strumentalizzazioni politiche o per interessi economici.

E’ avvenuto in passato, come ricorderete, quando si tentò di colpire il presidente del consiglio di allora [ha creduto di fare il furbo giocando sulla presunta imparzialità. Tentativo maldestro, prevedibile e sconfessabile: basta guaradre tg e giornali di quei giorni] strumentalizzando [che questo verbo sia maledetto. Ancora monolinguismo mediocre] la foto che ritraeva un suo collaboratore in una situazione definita scabrosa. E’ accaduto più volte in queste settimane in cui è stata messa sotto i riflettori la vita privata del premier in nome di un improvviso moralismo: abbiamo visto addirittura celebri mangiapreti vestire i panni di novelli Savonarola [poesia. Il novelli è puro dramma].


Queste strumentalizzazioni [...], questi processi mediatici [Craxi docet], non hanno nulla a che vedere con l’informazione del servizio pubblico [Lo si era notato]. Nella settimana in cui gli Stati Uniti hanno scelto le nuove regole per proteggere il risparmio nel mondo [gli hanno dedicato una giornata], mentre esplodeva il caso Iran [caso?], e alla vigilia del G8 [è una forma di tutela? Non mi pare che i preparativi, come si dice, fervano], sarebbe stato incomprensibile [?] privilegiare polemiche sul gossip nazionale solo per scimmiottare qualche quotidiano [si: quando si riferisce a Repubblica si fa poeta] o rotocalco. Questa è la linea editoriale del Tg1 che vi ho promesso, cari telespettatori [come sopra], fin dal primo giorno. E che continuerò a garantirvi [minaccia].

Jhonny…Jhooonnnyyy…
U’


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