Mike e l’utilizzatore finale

par paolodegregorio
giovedì 10 settembre 2009

Pochi come Mike Buongiorno sono stati decisivi nel far nascere e sviluppare l’impero televisivo berlusconiano, portando in eredità la popolarità acquisita in RAI, in cambio di un bel po’ di miliardi, visto che in quella epoca mamma Rai lo pagava come un impiegato.

Francamente non ho mai capito se era ingenuo o furbo: non so se recitasse una parte per somigliare all’italiano medio, con la sua ignoranza, con il suo ottimismo, con la sua religiosità che proponeva nello stesso modo con cui vendeva il prosciutto Rovagnati, o era proprio così, di natura.

Fatto sta che prese per mano quei ceti popolari, che sarebbero divenuti gli elettori del Cavaliere, e li fece incamminare sulla strada del consumismo, con dosi da cavallo di pubblicità, che il suo faccione bonario e onesto riuscì a far digerire.

Che forse fosse furbissimo mi viene da pensarlo, perché non profferì parola sul suo padrone piduista, mai un dubbio sull’onestà del medesimo, mai una valutazione sull’enorme vantaggio di possedere 3 Tv e sfruttarle in politica.

Come ricompensa per la sua ben pagata fedeltà, quest’anno non gli era stato rinnovato il contratto, e insieme a Fiorello si era spostato su SKY.

Parlava di una nuova avventura, era entusiasta, come al solito. Ma si trattava di servire un altro padrone, un altro pescecane, riproponendo i suoi quiz nozionistici dove un po’ di memoria veniva spacciata per intelligenza.

Allegria! Ripeteva sempre il “laborioso” Mike (usando la autorevole valutazione di Napolitano), ma le vere risate se le sono fatte gli “utilizzatori finali”, quelli che con i proventi pubblicitari ci hanno fatto un monopolio editoriale e poi ci hanno preso pure il potere politico.

W la libertà.


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