Mia analisi sulle Elezioni in Abruzzo

par Termometro Politico
martedì 16 dicembre 2008

Analisi informale sull’esito delle REG2008 in Abruzzo, con la vittoria di Chiodi su Costantini. Debacle del PD, aumento impressionante dell’IDV, incoraggiante incremento della Sinistra extra parlamentare.

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La giornata di ieri ha visto il nostro blog e AgoraVox in prima linea nel seguire le elezioni regionali abruzzesi. I risultati che abbiamo conseguito sono davvero incoraggianti in previsione del piatto forte, quello delle Europee2009. Seguiteci dunque perchè avremo delle novità estremamente interessanti da proporvi, inclusi sondaggi e previsioni su modelli tutti nostri.

Detto ciò, vorrei scrivere due righe sulla vicenda Abruzzo 2008. Durante lo spoglio ero in viaggio per tornare in Italia e quindi mi sono perso il can can dei vari exit polls. Onestamente mi aspettavo i seguenti risultati

  1. cdx in vantaggio di molto
  2. IdV che avrebbe incalzato da vicino il PD
  3. UDC in aumento rispetto alle politiche (5,9%)
  4. A Sinistra del PD di poco oltre al disastro di Aprile

Ho azzeccato solo il punto 2: Chiodi ha vinto di 6 punti percentuali su Costantini, quindi il punto 1 è andato in malora. L’IdV (dal 7 al 15%) a meno 5 dal PD (sotto il 20% e partiva dal 33.5%). UDC arretra di mezzo punto percentuale. L’Arcobaleno prese il 3,2%: dopo 8 mesi circa prende il 2.23 con Fava&Co, il 2.84 con Ferrero e l’1.86 con Diliberto. Circa il 7%. Notevole. Va bene che non bisognerebbe mischiare capre con cavoli (POL2008 e REG2008), però il dato politico è chiaro e la tendenza abruzzese potrebbe essere un buon viatico per le europee.

Ho ascoltato in questo periodo alcuni interventi di Paolo Ferrero: niente da dire, Paolo è un compagno di un’onestà umana sconcertante ed è sempre stata questa sua qualità secondo me il suo Tallone d’Achille. Ovvero, non sarebbe mai capace di cacciare a calci nel culo Sansonetti, nè a pretendere maggior rigidità e senso del partito (vedasi questione Vendola e Liberazione). La mossa di RC di puntare sulle politiche sociali pratiche e visibili al pubblico (GAP per citare la più famosa), di presentarsi alla manifestazione di Roma in gran spolvero stanno coadiuvando la difficile risalita della china.

Certo, il 2.84% per RC, ripensando al nostro recente passato, è roba misera, scarto volgare e putrido causato da meccanismi più grossi di noi (non è colpa nostra se non siamo mai stati capaci di essere degli scalatori di banche come i Diessini). Non voglio illudermi, RC deve puntare almeno al 4% (io ho sempre pensato al 5, ma mi dicono dalla regia che sia aspettativa orfico-gilgameshiana). Mi dicono anche che si potrebbe aspirare ad un più limitato 3% per usare le POL2008 come termine di paragone. Sarà, io penso che RC debba aspirare a qualcosa di più, ne ha i mezzi, ha l’elettorato il quale si è solo smarrito non liquefatto. Con Ferrero abbiamo acquisito l’immagine di un partito finalmente operaio (Paolo è stato operaio, a differenza di Vendola e Bertinotti i quali a malapena hanno fatto bricolage. Almeno nella dirigenza nazionale un operaio lo esigo!).

Tornando all’Abruzzo, ne deduco un dato su tutti: l’effetto Del Turco si è fatto sentire (intanto il marpione sostiene di pensare alla prospettiva di passare al PDL in chiave EUR2009. Che faccia di bronzo che si ritrova questo ometto qualunque pasoliniano. Affossò i socialisti, poi i socialdemocratici, poi la rosa nel pugno ed infine il PD abruzzese. Che vada pure nel PDL così affosserà pure quello e ci leviamo dalle scatole qualche forzista) ma meno di quello che mi aspettassi in termini partitici, non in termini popolari (53% di elettori, astensione mostruosa): anche i pacifici e quieti abruzzesi si devono essere rotti 3/4 di capoccia pastorale a vedere un branco di affaristi senza scrupoli promettere sempre mari e monti e poi farsi i cavolacci propri nel modo più illegale possibile (arrestato ieri il sindaco di Pescara del PD, tanto per cambiare e gradire).

Il PDL si porta a casa la regione, niente di imprevedibile, ma con meno margine e Costantini potrà fargli vedere i sorci verdi.

Sconcertante la prestazione del PD, sia in chiave locale (passi il caso Del Turco, un 20% però non si può vedere neanche al buio), sia in chiave nazionale (chissà cosa succederà allora in Campania e regioni Rosse sotto indagine?). L’IDV lo tallona ormai a pochi passi, rosicchia voti - ma non alla destra, come si spererebbe, sigh! - e si corre il reale rischio di un sorpasso in qualche comune d’avanguardia martinettiana. Veltroni ha sostenuto che il voto abruzzese sia stato un chiaro segnale di questione etica verso il PD.



Porca zozza, che analista coi contro fiocchi che è il segretario, si vede che NON ha fatto le scuole alte. Ed ora se ne rende conta che esiste per i suoi elettori una questione etica? Berlinguer, meno prosaicamente e pacatamente, l’aveva chiamata la questione morale, e si trovava al 33% in tempo di Brigate Rosse. Berlinguer a quest’ora avrebbe preso i furbacchioni piddini e li avrebbe messi alla gogna pubblica con tanto di cappello da asino e zampe di suino.

Il PD al 20% alle EUR2009 quindi non è questa falsa chimera che i soloni piddini del Loft abbandonato detrattavano qualche mese fa’. Molto bene, se scoppola deve essere, che scoppola sia e pure funesta aggiungo io. Ed il vaso di Pandora delle amministrazioni comunali verde-pistacchio ancora non è stato scoperto completamente.

Un’elezione regionale non può portare alle dimissioni del segretario; certo che se dopo Giugno queste saranno le percentuali, Veltroni farebbe bene a ricordarsi di mantenere la promessa che fece di fronte a Fazio nella sua trasmissione televisiva (di una noia e banalità disarmanti) ed espatriare in Africa, sebbene abbia timore per le già povere popolazioni africane nella prospettiva di vedersi piombare nelle loro esistenze questo affossatore della Sinistra Italiana, incapace di vincere anche solo una partita a biglie sulla spiaggie di Ostia con suo nipote (se mai ne abbia uno).

La questione morale Berlingueriana, una volta pseudo-cavallo di Troia della Sinistra italiana, ormai è un boomerang contro le nostre coscienze di elettori onesti, causa politici corrotti che abbiamo sempre votato: il PDL sta prendendo la palla al balzo e ciò dimostra come in Italia la giustizia sia ormai alla mercè dei vari Barabba, ladroni del Deserto e predoni dei Caraibi. Se anche Berlusconi ci prende per i fondelli vuole dire allora che abbiamo e stiamo raschiando il fondo del barile con le nostre natiche ormai erose, scorticate e callose.

Di Pietro ha sostenuto che da ora in poi la questione etica nelle proprie preferenze sarà un dogma: il PD, a malincuore, si deve accodare. Con malavoglia (come direbbe il buonanima Verga) i dalemiani vorrebbero abbandonare la realpolitik. Non conoscono nient’altro nella loro mentalità micro-borghese. Noi elettori non dovremmo fargliene passare una, controllando e sorvegliando ogni minimo segno di illegalità (ed ultimamente abbondano come il riso sul volto degli stolti).

La bastonata possiamo solo dargliela col voto, l’astensione in sè conta poco ed un nulla infinitesimo sotto vuoto spinto interstellare: negli USA si vota con meno del 50% degli aventi diritto (lasciamo perdere il caso Obama, più unico che raro, si ripeterà solo più se si presenterà una donna ispanica) e nessuno si sogna di delegittimare la classe politica testè eletta. La nostra tanto vituperata e mai applicata Costituzione non prevede elezioni più legittimate in funzione del peso elettorale votante ed è giusto che sia così. Non è tanto gusto che chi non vota abbia però poi l’ardire di rompere le palle perchè le cose non funzionano, specie se non agiscono almeno direttamente nella società civile: insomma, i soliti “chiagne e fotte”, tipico della cultura latino-mediterranea, di casa nella penisola a forma di stivale di Pulcinella (che non portava stivali, ma tantè).

Voglio perciò congedarmi con un augurio: auspico che il giorno in cui dentro il PD affermeranno “signore e signori, ci siamo comportati da mascalzoni ed ora vogliamo sdebitarci con la vostra pazienza” sia dietro l’angolo, perchè la Sinistra italiana non può più permettersi una dirigenza così inutile e fallimentare come quella di Veltroni, D’Alema, Rutelli, Binetti e Bettini. Andate a zappare la terra, perdenti nati.

Auguri di Buon Natale ai volenterosi.

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