Merkel e Sarkozy ridevano di Berlusconi. Non dell’Italia

par Voltaire
martedì 25 ottobre 2011

La scena di Merkel e Sarkozy che ridono appena un giornalista pone una domanda sul premier italiano, ha fatto il giro del mondo e rimarrà negli annali della vergogna patria. Come il cucù, come le corna durante lo scatto di una foto ufficiale. Sia chiaro però, i due capi di stato dell’asse franco tedesco non ridevano dell’Italia e degli italiani ma di Silvio Berlusconi e dei suoi ministri. La domanda che il giornalista ha posto durante la conferenza stampa si riferiva chiaramente al Cavaliere, ed ha scatenato nell’immediato un’ilarità incontrollata.

L’Italia agli occhi degli europei è un paese contraddittorio con punte folkloristiche, ma è comunque rispettato. Rappresenta la seconda potenza esportatrice del continente e la settima od ottava economia mondiale. Siamo terra di poeti, intellettuali, di importanti scienziati e premi Nobel. Siamo un punto di riferimento in termini di cultura, di design. Il nostro know how è leader in molti campi. Il contributo italiano alla crescita intellettuale e materiale del pianeta, adesso come nel corso della storia, è indiscusso.

Quello che non va non sono gli italiani che - nonostante tutto - continuano a lavorare, a lottare, ad indignarsi ed ad ingegnarsi per poter uscire dalla crisi economica. Quello che non funziona o gira a vuoto è la classe dirigente che attualmente ha occupato le stanze del potere.

Il governo ha negato per tre anni la crisi economica, fuggendo da quelle riforme strutturali che in molti chiedevano. Ha sbagliato sia sull’analisi della realtà sia sulle risposte che a quella situazione andavano contrapposte. Il sistema italiano gravato da un enorme debito pubblico e da una crescita vicino alla zero aveva bisogno di una cura forte a base di cortisone. La politica berlusconiana invece che per sua natura non prevede ricette difficili ma soltanto slogan propagandistici ha erogato – contro voglia- blandi medicinali omeopatici, che hanno rischiato e rischiano di far morire il malato. Per inedia, indifferenza ed inefficienza. Altro che governo del fare.

Per questo Merkel e Sarkozy hanno riso di Berlusconi, che non rappresenta più una soluzione plausibile, ma una macchietta. Tragicomica.

E’ storia vecchia che i suoi continui annunci, le promesse, le accuse contro coloro che non gli permettono di governare, hanno il valore di barzellette. Quello che appare nuovo è che importanti capi di stato incomincino a ridere di lui anche in pubblico. Senza veli, senza schermi formali.

Prima dissimulavano. Ora non riescono più nemmeno loro a far passere Silvio Berlusconi come un interlocutore credibile. E’ tempo che qualcuno ne tragga le conseguenze. Il popolo italiano ed europeo le hanno già tratte.


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