Mentre a Francoforte si discute, frana la sponda mediterranea dell’Euro

par PIERO FORMICA
giovedì 15 settembre 2011

Francoforte si continua a discutere sul se e sul quanto ancora la BCE debba acquistare titoli italiani e spagnoli del debito pubblico. Ciò che, avendo adottato l’euro, è precluso alle banche centrali dei due paesi. 

Intanto, arrivati i giorni della stagnazione e con quelli della recessione alle porte, i tedeschi non smettono l’abito dell’intransigente moralista e puntano anzitutto il dito contro i peccatori greci e italiani, accusati di sperperare le risorse pubbliche producendo un’enorme montagna di debito. Gli investitori, se non fuggono dai buoni del tesoro dei paesi sperperatori, chiedono rendimenti sempre più alti. Gli speculatori scommettono sul nostro default e, per conseguenza, sul fallimento delle banche che detengono i nostri titoli di stato. I personaggi di questa tragedia sono in cerca d’autore: dov’è l’Europa? La lezione di morale, dicono i tedeschi, non si può rimandare. Ma quale istituzione europea rimanderà a ottobre, la BCE arroccata nella trincea della stabilità dei prezzi quando il nemico della recessione è minacciosamente di nuovo alle porte del Vecchio Continente?

I paesi europei drogati dal debito pubblico vanno curati, non uccisi. Purtroppo, il medico BCE dispone per statuto di una sola medicina: quella che dovrebbe prevenire l’insorgere dell’inflazione. Non sta al medico preoccuparsi degli effetti collaterali. E, per giunta, i moralizzatori tedeschi gl’impongono di intervenire anche quando non è in vista un incendio inflattivo. Anzi, ciò che con il collasso dei paesi drogati potrebbe abbattersi sull’economia europea è una deflazione da debito di grandi proporzioni. Se Berlino non transige sul look impeccabile della stabilità dei prezzi che la BCE deve mantenere, quale istituzione, quale leader europeo avrà la forza di contrastare l’ossessione tedesca, affinché un poco d’inflazione e un taglio dei tassi d’interesse dia tono all’economia europea?

Certo è che non si salverà il “soldato Ryan” (l’Unione Europea e l’euro) invocando la morale. Per dirla con Eisenhower, la migliore morale esiste quando non si sente mai pronunziare la parola.


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