Mendicanti, minaccia per la sicurezza sociale

par francesco
sabato 4 dicembre 2010

à stata proposto un emendamento al decreto sicurezza con cui si chiede di estendere le misure preventive di polizia ai mendicanti, ovvero, a coloro che "in modo ripugnante arrecano disturbo ai passanti, o avvalendosi dellâausilio di animali ovvero simulando deformità o malattie, o adoperando altri mezzi fraudolenti per destare lâaltrui pietàâ.

 

La proposta è stata fatta da due parlamentari Pdl, Saltamartini e Piso.

Questo significa che il mendicante sarà trattato al pari di un criminale e, pertanto, soggetto a misure preventive tipo: foglio di via obbligatorio, sorveglianza speciale, obbligo di soggiorno.

L'emendamento andrebbe a ripristinare il "reato di mendicità (art.670 del codice penale) che era uscito dalla porta del nostro ordinamento penale, abrogato da una legge del ’99 (la numero 205), ma in precedenza già parzialmente cassato da una sentenza della Corte Costituzionale (la 519/95), che aveva dichiarato illegittimo il primo comma dell’articolo 670 del codice penale. Il reato di mendicità era stato abrogato perché rappresentava la concezione fascista del diritto penale legata alla criminalizzazione dei comportamenti individuali sul modo di essere anziché sui fatti.

Penso sia inutile dire che la proposta è a dir poco indecente, e non solo perché richiama alla mente il ventennio, ma anche perché mendicare non può essere considerato reato. Considerando le cause che spingono molti a mendicare, tutte di natura o personale o sociale, comunque non legate a tendenze criminali che anzi, la persona che decide di mendicare rifiuta, pensare che il mendicante sia soggetto da reprimere significa che la sicurezza è solo un pretesto, che la giustizia sta andando verso una deriva totalitaria. Certo, nessuno nega che la criminalità sia penetrata anche tra i mendicanti che vengono usati come schiavi, ma questo significa che, oltre a essere povero e diseredato è anche sfruttato e tenuto in cattività. Se i responsabili della sicurezza vogliono fermare la criminalità, è verso gli sfruttatori che dovrebbero rivolgere la loro attenzione.

Inoltre è significativo che la proposta venga dal partito che s'è fatto paladino della tradizione culturale cristiana, che non perde occasione di propagandare il "diritto alla vita". Se non si da il diritto di vivere al povero, ritenendolo "non decorativo" - come avvenuto a Rovereto (TN) con la precedente amministrazione di centro destra dove, il sindaco, emesse un'ordinanza dove si proibiva di mendicare nel centro cittadino, dove peraltro sono situati i luoghi più idonei tipo mercato e chiese, adducendo a motivo, tra le altre cose, il decoro - in netta opposizione a uno dei dettami propri del cristianesimo: aiutare i poveri.

Per concludere, la legge non serve certo ne a combattere la criminalità ne a eliminare il mendicante, tutt'al più, serve a nascondere una realtà che sta aumentando vistosamente a causa delle politiche inadeguate sullo stato sociale.

E comunque, che disturbo arrechi il povero che chiede l'elemosina al decoro cittadino ed al cittadino stesso non riesco a comprenderlo.

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