Melania Rea: Salvatore Parolisi ha avuto un complice? Improbabile

par giovanni giannone
lunedì 1 agosto 2011

Pur rispettando il lavoro degli inquirenti, credo poco all'ipotesi del complice. Chi e perché avrebbe dovuto correre un simile rischio? E poi troppo rischioso anche per Parolisi confidarsi con qualcuno. In una cosa così appena ti affidi a qualcuno perdi il controllo della situazione. Non sei più solo tu a decidere, se l'altro sbaglia una mossa sei fregato. A meno che nel caso specifico non sia qualcuno che anche involontariamente possa aver assistito all'omicidio.

Più logico immaginare che lo stesso Parolisi sia tornato sul luogo del delitto. Ma perché rischiare così tanto? Perché la posta in gioco poteva essere più alta. Parolisi potrebbe essere tornato per recuperare o eliminare un oggetto, qualcosa, di cui si sia ricordato dopo, e che poteva costituire la prova regina. E quindi potrebbe aver pianificato anche la messinscena per depistare, ingenuamente convinto di mettersi così al sicuro. E' un fatto che Parolisi il giorno dopo la scomparsa di Melania, in caserma abbia dissuaso i suoi colleghi che si erano offerti di partecipare alle ricerche. Ciò fa pensare che volesse ritardare il ritrovamento(Ripe, che i suoi colleghi conoscevano, sarebbe stata certamente oggetto di attenzione da parte loro).

Sembra ci sia un "buco" nei movimenti di Parolisi proprio la mattina del 20, quando cioè fu riacceso il telefonino di Melania, e probabilmente furono inflitte le ferite post-mortem, e incisa la svastica. E "casulamente" poco dopo ci fu la telefonata che segnalò il corpo.

Infine uno spunto di investigazione: si dice che il 18 aprile la strada per Ripe era chiusa per una frana, ma che spostando la transenna si poteva passare. Sulla transenna spostata ci potrebbero essere le impronte dell'assassino.

  


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