"Meglio le ragazze che essere gay": è fumo negli occhi, vogliamo risposte.

par Silvia De Marino
mercoledì 3 novembre 2010

Quello che non mi stancherò mai di sottolineare è che in questo Paese stiamo perdendo la bussola. Imputiamo a questâuomo le sue debolezze di vecchio, con una vita folle e assurdamente intensa che alla veneranda età di 70 e più anni deve provare non poco, e non ci rivoltiamo nelle piazze perché questâuomo ha mentito?

Scoppia il caso Ruby. (Quasi) ogni telegiornale urla allo scandalo, perfino i giornali ne parlano richiamando ai più basilari principi morali le massime cariche dello Stato.

Insomma, non possiamo proprio più accettare tutta questa mancanza di contegno, Mr. B.

Per Diana! E va bene essere accusato di aver corrotto un giudice; passi anche la ragazzetta del napoletano che la chiamava Papi e con cui “paterni” rapporti sono stati intrattenuti (e da cui è scaturita la richiesta di divorzio della Lario); soprassediamo anche sulle leggi ad personam (37 dal ’94 ad oggi), votate con l’ex compagno Fini; le perdoniamo perfino il caso D’addario, che pure ci aveva tanto indignati: ma una minorenne no!

L’ipocrisia di questo Paese non smette mai di sorprendermi. Abbiamo accettato quindici anni di scaricabarile, di colpe ogni giorno più gravi ovviamente imputabili esclusivamente alla sinistra che fino ad allora avrebbe governato(?!). Abbiamo accettato lo scudo fiscale, le battutine a Shultz cui abbiamo dato del kapò, con disinvoltura; abbiamo accettato la Libia come primo partner commerciale (una dittatura militare!); abbiamo accettato gli attacchi continui alla costituzione, alla magistratura, alle istituzioni. Abbiamo accettato Mangano come stalliere di Arcore; abbiamo accettato perfino che la Merkel aspettasse che un’urgente telefonata del nostro premier concludesse e che lui goliardicamente facesse le corna in un incontro istituzionale in Europa. E oggi ci indignamo se lo stesso uomo che per anni ha promesso e non mantenuto vada a letto con una ragazzina?

Quello che non mi stancherò mai di sottolineare è che in questo Paese stiamo perdendo la bussola. Imputiamo a quest’uomo le sue debolezze di vecchio, con una vita folle e assurdamente intensa che alla veneranda età di 70 e più anni deve provare non poco, e non ci rivoltiamo nelle piazze perché quest’uomo ha mentito?

E’ questo il punto. Questa è la grave pecca dei nostri politici e della nostra gente: siamo così assuefatti alle fregnacce, che manco ci facciamo più caso.

La crisi in campania? Risolta in 3 giorni (da 1500 a 2300 tonnellate di nuovo in città).

Un milione di posti di lavoro? (Brunetta: no al turnover per la pubblica amministrazione, 500.000 occupati in meno nei prossimi anni).

Riduzione delle tasse e abolizione dell’ICI? (Aggravio IRPEF, tasse più alte).

Federalismo? (Dopo quindici anni, ancora definire).

Oggi, invece, discutiamo concitati una clamorosa affermazione del Premier che distoglie efficacemente l’attenzione dai fatti di Milano, dalle dichiarazioni fatte in Questura che lasciano spazio a notevoli perplessità. Ad esempio, quella in cui si diceva che la giovane Ruby fosse la nipote del presidente egiziano Moubarak.

Mr. B, infatti, ha dichiarato: “Meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay”.

Un’operazione brillante, fumo negli occhi agli italiani.

Mezzo Paese s’è puntualmente sdegnato per la bassezza di questi insulti, me inclusa, ma come PDM mi ha giustamente fatto notare, non facciamo che guardare il dito e non la luna.

Presidente, risponda a qualche domanda:


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