Media spy: l’agenzia Associated Press intercettata dal Governo USA

par Dario Sabaghi
mercoledì 15 maggio 2013

L'AP (Associated Press), agenzia di stampa internazionale tra le più grandi al mondo, lunedì 13 maggio rilascia una notizia sconcertante che la riguarda da vicino: il dipartimento di Giustizia USA ha intercettato raccolto per due mesi nello scorso anno le registrazioni delle telefonate della stessa agenzia che svela la notizia, registrando conversazioni sia in entrata che in uscita.

Questa è "un'intrusione massiccia e senza precedenti", afferma Gary Pruitt, CEO di AP. I telefoni controllati dal dipartimento di Giustizia USA che fa a capo al procuratore generale Eric Holder, sono circa 20, dislocatai tra New York, Hartford eWashington, in cui lavorano circa 100 giornalisti ma il numero effettivo di coloro che hanno usato le linee telefoniche non è tuttora chiaro. 

In una lettera indirizzata al procuratore generale Eric Holder, il quale nega di essere a conoscenza di questa operazione, Pruitt, allibito e turbato, scrive: "Non ci possono essere giustificazioni per una così ampia raccolta di comunicazioni telefoniche dell'AP e dei suoi giornalisti".


Attualmente il dipartimento di Giustizia non ha finora fatto chiarezza sul motivo di queste intercettazioni. L'AP, nonostante il silenzio del dipartimento però, fa notare che era stata aperta un'indagine nei suoi confronti da parte del dipartimento stesso in relazione ad un servizio del 7 maggio 2012 nel quale l'agenzia aveva svelato un complotto terroristico che era in procinto di compiersi su un aereo di linea che faceva la tratta dallo Yemen agli USA. Nel servizio giornalistico erano contenute informazioni circa l'operato della Cia in Yemen e alcuni giornalisti coinvolti in questo servizio potrebbero essere stati intercettati (si tratta di 5 giornalisti ed un editore).

L'ufficio del procuratore generale ha affermato che simili controlli dei dati telefonici degli organismi di stampa avvengono solo dopo aver compiuto ogni ragionevole sforzo usando dei mezzi alternativi a questo ed è comunque necessario informare i media in questione in anticipo, tranne nei casi nei quali simile conoscenza da parte dei media possa portare al deterioramento delle indagini.

Nonostante questa precisazione non del tutto chiara, Pruitt aggiunge che molto probabilmente si tratta di dati che "potenzialmente rivelano le comunicazioni con fonti confidenziali" che potrebbe portare alla conoscenza di una rete di fonti che il governo americano non ha nessun diritto di conoscere.

 


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