Mastrogiovanni e l’ennesimo omicidio di Stato

par l’incarcerato
giovedì 10 settembre 2009

Ci stiamo abituando care teste di capra, oramai morire ammazzati dallo Stato è diventata routine.

E noi invece di indignarci, scendere in piazza, denunciare alla Comunità Europea che ogni giorno sistematicamente vengono violati i diritti umani, cosa facciamo? Poniamo le famose dieci domande a Berlusconi riguardo i suoi festini privati.

Tutti voi oramai siete a conoscenza della storia del signor Casu, morto a causa del Trattamento Sanitario Obbligatorio. Si pensava che una storia del genere non si potesse ripetere e invece il 4 Agosto scorso è riaccaduto di nuovo. Ovviamente nessun telegiornale ha riportato la notizia, solo qualche articoletto su alcuni quotidiani, ma niente più.

Lo Stato, per far fuori le persone che in qualche modo sono scomode, fastidiose, che possano mettere in difficoltà gli ingranaggi sofisticati del potere, oppure le persone diverse, non omologate al sistema, utilizza come "mezzo" la prigione, le cliniche per malati di mente, quindi i trattamenti sanitari, gli psicofarmaci, processi pilotati e altro.

In pratica sono mezzi di solito utilizzati durante le dittature del passato.

Francesco Mastrogiovanni era un uomo che insegnava alle elementari, aveva un solo difetto: professarsi anarchico.

Nel passato aveva sofferto molto, finì in carcere per futili motivi e rimase traumatizzato da quell’esperienza.

Negli anni settanta venne pure coinvolto in un processo importante, ove fu assolto. Si trattò del famoso scontro tra anarchici e fascisti di estrema destra ove morì Falvella, un fascista del Fronte della Gioventù Universitaria.


In quell’occasione Mastrogiovanni era stato ferito da un fascista con un coltello a una gamba. E Marini aveva spiegato che impugnando quello stesso coltello aveva ucciso Falvella, per difendersi.

Marini fu un amico di Mastrogiovanni ed entrambi indagarono sulla famosa e triste morte dei quattro ragazzi anarchici che avevano fatto un dossier sulla strage di Gioia Tauro. E care teste di capra, io a suo tempo gli dedicai un lungo post.

Il 30 luglio scorso succede qualche cosa. Mastrogiovanni prende una strada contromano e tampona 4 auto. E questo è anche da dimostrare.

Il giorno dopo il campeggio dove era in vacanza viene circondato da vigili e polizia. Uno spiegamento di forze enorme per catturare un uomo responsabile di un tamponamento?

Una motovedetta avvisa i bagnanti che è in corso una caccia all’uomo. Mastrogiovanni terrorizzato scappa da una finestra, si butta in mare ma viene catturato e rinchiuso nel reparto psichiatrico con un TSO (trattamento sanitario obbligatorio).

Gli hanno diagnosticato una nuova patologia: intolleranza ai carabinieri.

Mi ricordano le patologie inventate durante l’Unione Sovietica ove così potevano rinchiudere i dissidenti nelle cliniche psichiatriche. In pratica utilizzavano la repressione psichiatrica per eliminare personaggi scomodi.

Spero che leggendo questo molti di voi siano sobbalzati dalla sedia, vi rendete conto che stiamo utilizzando metodi altamente antidemocratici e repressivi?

Mastrogiovanni venne rinchiuso nella clinica psichiatrica di Salerno, dopo tre giorni è morto per edema polmonare.

Una cosa è certa ed indiscutibile, se non fosse stato rinchiuso, a quest’ora era vivo e continuava ad insegnare ai bambini.


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