Marx aveva ragione?

par Martina
venerdì 30 gennaio 2009

Meno religione più ricorso alla droga.

Alcune statistiche, comparse negli ultimi mesi in molti giornali e riviste, evidenziano il costante e forte aumento del consumo di droghe come alcool, estasi, eroina, cocaina e psicofarmaci nei paesi cosidetti progrediti, sia negli Stati Uniti sia negli stati europei. Anche in Italia la diffusione di droghe leggere e pesanti è in continua espansione, interessando sia giovanissimi che adulti. Sono stati trovati quantitativi significativi di cocaina nelle fogne e nei fiumi che attraversano alcune grandi città.Contemporaneamente si legge e si constata nella realtà di tutti i giorni la rarefazione di comportamenti di pratica religiosa.



Ad esempio i matrimoni avvenuti in municipio stanno superando il numero di quelli celebrati in chiesa. Alcuni principi fondanti del cattolicesimo vengono contestati con sempre più frequenza. Sembra quindi che il grande Carlo Marx avesse ragione quando definì la religione l’oppio dei popoli. Infatti collegando i due fenomeni, diminuzione dell’impegno religioso e aumento del consumo di stupefacenti, si potrebbe ipotizzare che molte persone, allontanandosi dalla religione o non riuscendo più a riconoscersi nei principi religiosi, siano incapaci di gestire le difficoltà della vita senza ricorrere a psicofarmaci o ad altre sostanze. Forse l’adesione ad una fede religiosa liberamente cercata e scelta, potrebbe dare all’uomo quell’aiuto per affrontare "il male di vivere" senza rischiare gli effetti collaterali fisici e psichici della droga tanto dannosi alla società.


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