Marittimi delusi dal Comitato Nazionale Welfare per la Gente di Mare

par Oceanus Atlanticus
mercoledì 10 giugno 2009

Nel maggio 2006 fu istituito anche in Italia il comitato nazionale Welfare per la Gente di mare, il cui scopo dovrebbe, da quanto, dai componenti dello stesso, dichiarato, porre istituzioni e volontariato sullo stesso piano mettendo al centro la gente di mare e riconoscendo l’associazionismo come parte integrale delle strutture portuali stesse per l’accoglienza ed assistenza dei marittimi in transito. Il punto di partenza e d’arrivo è dunque il "benessere dell’uomo viator" rispetto al quale leggi, strutture e dinamiche economiche vanno orientate a fornirgli servizi e non viceversa.

Questo presupposto spinse, nel 2008, i marittimi del SDM, unico sindacato in Italia ad essere stato istituito e gestito dalla  Gente di mare, a chiedere, tramite una petizione che raggiunse ben 1400 firme, al presidente del Comitato Nazionale Welfare per la Gente di Mare, Ammiraglio Raimondo Pollastrini, un aiuto per poter ottenere dagli armatori, i quali fanno anch’essi parte di questo comitato welfare, un maggior interessamento nel permettere ai marittimi di ricevere maggiori informazioni giornalistiche sulle navi e facilitazioni per poter maggiormente comunicare con le famiglie.

A questa richiesta l’Ammiraglio Pollastrini non diede alcun riscontro.

Da quel momento i marittimi continuamente si chiedono: quale benessere si vuole ottenere per l’"uomo viator" e in che modo, lo stesso, lo si vorrebbe mettere al centro delle azioni di questo welfare se nemmeno ci si degna di risponderlo?


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