Mario Cal e Piergiorgio Welby: l’ipocrisia della Chiesa Cattolica

par Rudy Bandiera
martedì 18 ottobre 2011

Sono ateo, non credo in Dio, quindi non credo per nulla nell’istituzione terrena che si arroga il diritto di portarne il verbo, ma ho molto rispetto per chi crede, visto che credere davvero deve essere faticoso così come vivere secondo i dettami religiosi. Quello che non sopporto, che proprio non riesco a sopportare, è l’ipocrisia che permea la Chiesa Cattolica, i suoi alti prelati e molte delle persone che in essa credono, ciecamente.

So che è passato un bel po’ di tempo da questa vicenda e dal post che mi ha ispirato di parlarne, ma il groppo in gola me lo devo levare. Riporto un passaggio del post di Metilparaben che mi ha scatenato la rabbia: “qualcuno mi saprebbe spiegare con parole semplici perché per Mario Cal, l’ex vicepresidente del San Raffaele che si è suicidato, sono stati celebrati i funerali religiosi che a Piergiorgio Welby furono negati?“.

Cioè, al funerale di Cal erano presenti fra gli altri il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e per Welby (che era un credente, non lo dimentichiamo) non si sono nemmeno scomodati per fare un funerale cattolico.

Voglio che qualche credente mi spieghi come mai chi si fa saltare il cervello con una pistola ha il diritto al funerale cattolico mentre chi si lascia morire perché la vita è diventata troppo dolorosa, una tortura, non merita l’abbraccio della Chiesa e del Dio clemente in cui il torturato crede. Vorrei che qualcuno fosse in grado di spiegarmelo. Ragionevolmente.

Ci ha provato anche un domenicano, su Internet, con risultati quantomeno imbarazzanti. Leggete e ditemi se non è incredibile.


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