Marina Berlusconi: quando il candidato migliore è non disponibile
par francesco latteri
martedì 20 agosto 2013
"Non sono disponibile, l'ho già detto e lo ripeto, a scendere in politica in sostituzione di mio padre...". Così più volte, con chiarezza, Marina Berlusconi.
Lontana dalla politica, ma anche dai riflettori e dalle luci della ribalta molto più che gl'altri figli di Berlusconi, è invece, tra tutti, quella con le migliori capacità manageriali, non solo strettamente economicamente intese.
La sua conduzione della Mondadori peraltro lo conferma abbondantemente. Una linea distante da quella populistica e spesso estremista di una "pasionaria" come la Santanché o quella di Libero. Aperta anche ad istanze diverse e ad orizzonti culturali più vasti, capace di confrontarsi anche con l' Altro, il diverso, e di farlo a tutto campo, senza per questo perdere o ignorare la propria identità.
Lo dimostra ad esempio proprio la politica editoriale di Mondadori e di case affiliate come la Net. Titoli che spaziano a tutto campo da un lato all'altro dell'agone politico e socio culturale: da Croce a Sartre, a Garcia Marquez a Bernanos o Maritain, a Paco Ignacio Taibo II con il suo bestseller assoluto, Senza perdere la tenerezza.
La motivazione non è solo quella strettamente commerciale dettata dal "perché lasciare ad altri un mercato che posso prendere io", ma da una grande capacità di andare oltre e porsi al di là. Diversamente da molti altri personaggi dell'ambiente berlusconiano non è mossa da una necessità interiore impellente e quasi assoluta di mettersi in mostra, ma da quella del fare e per davvero senza mettersi con ciò a qualunque costo in piazza.
La sua decisione di non sostituirsi come piattello al padre per offrire ad altri un nuovo bersaglio (l'esempio è suo) è più che condivisibile. Il punto è che - come già per l'orizzonte economico manageriale - ormai anche per quello politico una alternativa seria e valida non c'è. Infine: una sua candidatura, a differenza di tutte le altre, eserciterebbe un fascino ed un'attrattiva assai forte anche per tanti che oggi (ma anche ieri) guardavano verso altri orizzonti scartando di necessità un Berlusconi-Bossi.
Merkel italiana per necessità? Lo ammetto anch'io: se ci fosse, la tentazione di votarla sarebbe forte.