Marchionne, i diritti e la Fiom

par PortaMetronia
lunedì 13 dicembre 2010

Caro signor Marchionne, se veramente fosse la Fiom a “bloccare lo sviluppo del Paese” saremmo a cavallo. E' gente in gamba quella, ci si può parlare e sono sicuro che potremmo superare ragionando tutti i problemi. Ma lei signor Marchionne sa benissimo che in realtà la Fiom non blocca lo “sviluppo del Paese”, semplicemente abbassa gli “utili” degli azionisti della sua azienda. Perché i diritti “costano” e questo per il “rating” di Borsa di un'azienda come la sua non va bene. E lei fine stratega, ha un'idea: abroghiamo i diritti. Geniale. Anche se, purtoppo per lei, credo che in altri tempi sarebbe stato preso a calci dal primo politico democristiano che incontrava. Eppure sull'abrogazione dei diritti del lavoro e delle persone lei sta costruendo le sue “fortune” e la sua fama in quest'epoca buia.

Lei sa benissimo caro signor Marchionne che la “crisi” mondiale, non quella dei ricchi che diventano sempre più ricchi (come lei e i suoi azionisti), ma quella degli ex ceti medi e dei poveri che diventano sempre più poveri, non l'anno causata coloro che nel Mondo difendono i diritti, come in maniera spesso troppo isolata fa la Fiom qui nel nostro Paese. Non è neanchè causata da “eventi naturali o soprannaturali”. Lei sa benissimo che la crisi mondiale è causata da una “parte” politica, i sostenitori del “liberismo”, quelli che con il liberismo sono diventati sempre più ricchi. La “sua” parte politica caro signor Marchionne.

Gli spacciatori del Liberismo “che farà stare tutti meglio”, quelli di “più concorrenza prezzi più bassi” quelli del “privatizziamo” anche l'aria, quelli del che “cosa importa se in pochi anni abbiamo prodotto 400 milioni di licenziamenti, è colpa della crisi” (una specie di parola magica che nasconde tutte le "colpe") e per concludere quelli che “le tasse vanno abbassate a ricchi” - lo hanno fatto gli ammirati Stati Uniti nei giorni scorsi, forse è per questo che lei abita lì.

Naturalmente ai colpevoli della crisi vanno aggiunti tutti quelli che hanno abboccato alle favole che raccontava la sua “parte” e che stando alle sue ultime dichiarazioni gli uomini come lei continuano a raccontare.

Io ero a Genova nel luglio del 2001, a contestare il G8 e il liberismo, che ritenevo devastanti per i popoli del mondo. Allora venivamo definiti, da media di vostra competenza, No-Global. L'impoverimento delle persone (non quelle come lei) provocato dalle politiche liberiste, che senza essere geni prevedevamo è purtoppo oggi sotto gli occhi di tutti. Avevamo ragione noi e oggi ha ragione la FIOM che difende i diritti, non lei.

Lei è “robba vecchia” caro signor Marchionne.


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