Malintesi

par Phastidio
sabato 1 marzo 2014

Non è una riforma del mercato del lavoro a determinare -da sola- il riassorbimento della disoccupazione, se la domanda è strangolata da una persistente stance restrittiva di politica fiscale e da un credit crunch bancario.

Basta guardare a quello che è successo all’occupazione spagnola dopo l’approvazione della riforma del mercato del lavoro, a marzo 2012. Anzi, la riduzione dei firing costs (i costi di risoluzione del rapporto di lavoro), in carenza di domanda, riduce l’attrito che si oppone alla riduzione dell’occupazione, ed agevola la pressione ribassista sui salari, che è la via maestra attraverso cui passa il processo di aggiustamento.

Il taglio del cuneo fiscale è risposta razionale ma, date le condizioni del nostro mercato del lavoro, dovrebbe essere ben superiore ai 10 miliardi di cui si parla. Ma che ve lo dico a fare?

La disoccupazione è al 12,9%. Cifra allucinante, la più alta da 35 anni. Ecco perché il primo provvedimento sarà il JobsAct #lavoltabuona

— Matteo Renzi (@matteorenzi) 28 Febbraio 2014


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