Malagrotta: puzza di monnezza. Discarica o "porta a porta"?

par Zag(c)
giovedì 7 giugno 2012

Comunque vada a finire la polemica sui rifiuti a Roma una cosa è certa: chi ci sta guadagnando è Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta. 

Intanto finché si decide, il suo impianto di Malagrotta rimarrà in funzione almeno fino al 30 giugno. E siccome la decisione difficilmente sarà esecutiva entro quella data e dato che l'impianto alternativo probabilmente apparterrà sempre a lui comunque vadano le cose ci guadagnerà. 

Questi tecnici di tutto si son dimostrati capaci, meno di essere dei tecnici. Dopo numerosi studi, piani, consulenze (tutte pagate lautamente, mentre si continuava a dire che soldi non ce n'erano per la differenziata), si era giunti alla peggiore delle scelte possibili. Quella vicino alla Villa Adriana. Evidente è stata la sollevazione, non solo della popolazione di quella zona, ma di tutto il mondo dell'arte, studiosi, ecologisti persino il ministro dell'Ambiente si è ribellato. Una scelta meno tecnica e più partigiana di quella non si poteva fare. Quindi marcia indietro. Ora la situazione, per loro colpa, è obbiettivamente diventata critica. Perché qualunque sia la scelta per la popolazione su cui ricadrà verrà inevitabilmente vista come una punizione e quindi legittimata alla sollevazione e alla opposizione.
 
E' evidente Watson! E a nulla valgono le promesse della provissorietà del sito. Le promesse sono state tante, da parte di uomini di tutti i colori dell'arcobaleno (ma tutti accomunati da un unicum quello di essere portatore e partigiani dell'uno o dell'altro interesse in campo. I due proprietari delle cave del Lazio).
 
Ma al di la della credibilità delle promesse quello che rende insopportabile la scelta è che si continua a cercare le soluzione della monnezza nella discarica. Si sono stanziati fondi per questa e nulla per la differenziata. Alemanno continua a dire che questa è impossibile a Roma. Come a dire che i romani sono sporcaccioni per natura. Come era stato detto per decenni dei napoletani. 
 
 
Non è vero come dice tutto il mainstream pubblicistico che da qualche parte ci deve pur stare una discarica. Anche qui con il trucchetto che non vi è alternativa. L'alternativa c'è. Come si è dimostrato a Salerno, come si sta incominciando a fare a Napoli (ed i primi risultati, seppur limitati, ci sono) come si è dimostrato in ogni parte d'Italia. Non è vero che Roma è grande e non è possibile fare la raccolta porta a porta in una grande città.

Roma è grande, ma è formata da tanti piccoli quartieri. Ogni quartiere è una piccola città. In ogni quartiere si può organizzare in maniera autonoma, responsabilizzando i municipi e i cittadini residenti in una sorta di concorrenza virtuosa.

Più si fa la differenziata meno si paga per la raccolta rifiuti. Che si investono i soldi per le discariche e altri per la costruzione di impianti riciclaggio. Plastica, carta, umido sono fonti di ricchezza. Sprecarla lasciandola macerare in discariche è un delitto (se non un furto). Sono 15 anni che si parla di Malagrotta come ormai esaurita. Numerose sono state le minacce (e non solo) di sanzioni della UE conto l'Italia per questa discarica, dichiarata fuorilegge. Se se fosse incominciata a fare la differenziata vent'anni fa, oggi non ci ritroveremmo ancora una volta di fronte all'emergenza. Son vent'anni che c'è emergenza. Son vent'anni che se si dà inizio ai lavori. Vuol dire che vi sono interessi a non farla . E di quali interessi si sa. La popolazione fa bene ad opporsi. 
 
Niente discariche, ma differenziata porta a porta. 

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