Ma i finiani mi fanno ridere

par L’89
venerdì 30 luglio 2010

Fini e finiani vantano, adesso, una supremazia morale. Ma il tema della legalità non è mai stato proprio alla cultura del centrodestra italiano. E difficilmente lo sarà.

Io rido. Rido tanto al solo pensiero che deve aver percorso, dalla testa alla schiena, i giovani virgulti finiani, nell’arco temporale della mano tesa dal Foglio alla conferenza stampa di questo pomeriggio. Una ricerca spasmodica dell’essenza veltroniana, però un braccio alzato che all’occorrenza somigli ad un accorato “ciao” a distanza. Un’insopportabile, ingiustificata autorità morale.
 
Ho letto parecchio pattume, ho voluto leggerlo tutto. Fatta salva la constatazione – confermata – di una tendenza assimilatrice, che assottiglia lo stile al giornalista e gli stili dei giornalisti all’articolo, in un editoriale continuo che non racconta un che se non la linea del giorno (si veda Repubblica con Fini, oggi), la migliore e l’ineguagliata delle tesi scorte di recente si riducono ad uno e un solo articolo di Carugati dell’Unità, un’intervista a Piero Ignazi. 19 luglio (pagina 8).

La storia: la destra legalitaria, di respiro europeo, per bene, non esiste. In Italia, quella destra è un miraggio. Un alibi utile a Finicome strumentalissimo controcanto. Non è mai esistita, sostenevaIgnazi, una cultura politica incentrata sul tema della legalità, da quella parte, da queste parti:

“Il tema della legalità non è mai stato un tema delle formazioni moderate, semmai di alcune formazioni di sinistra liberal radicali”. Eppure anche ai tempi di Mani Pulitela destra tifava per le procure… ”Nel 92-93 tutta l’opinione pubblica sosteneva Mani Pulite, e l’allora Msi era esterno al sistema politico e utilizzò quell’episodio per attaccare i partiti tradizionali”. Dunque non siamo alla nascita di una destra legalitaria di tipo europeo? “No, non vedo questo tema alla base di una formazione di destra in Italia, Fini lo usa come arma polemica per conquistare un suo spazio nel centrodestra”.
 
Un tema minoritario, prosegue, e del tutto funzionale. Prova ne sia, si potrebbe aggiungere, l’umbratile condotta del presidente della Camera sulla famigerata casa di Montecarlo. E di alcuni dei finiani. Una scusa, un’arma legittima. Ma da considerar tale, senza primazie morali e senza – soprattutto, e qui si ride – grosse pretese ad urne ipotetiche: l’appeal ideale della cosa, a destra, è minimo. Non bastassero, a giustificarlo, anni d’esposizione mediatica e politica al berlusconismo, al leghismo, al garantismo multi-salsa.Italia, baby.

 

Poi penso a loro, quelli fuori, i giovaningamba del postberlusconismo, i Perinaforever, quelli che “Berlusconi? In fin dei conti una manna: nel ‘94 ha sparigliato tutto, dato vita albipolarismo e imposto una discussione sul liberalismo italiano. Poi vabè..” e rido. Io sì, posso gioire: sembrerà rinascita, da qui assomiglia all’eutanasia.
U


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