Ma gli studenti per cosa scioperano?

par luciano corso
martedì 27 novembre 2012

 

Da sempre (almeno dopo il 68) gli studenti in ottobre/novembre scioperano. E marciano. È un rituale immutabile come l’albero di Natale o le vacanze quando arriva agosto. Scioperavano e marciavano – ricordo – anche quando ministri dell’istruzione erano i progressisti lungimiranti esponenti della sinistra, come Berlinguer (il fratello) e addirittura l’ultrasinistra Rosy Bindi, figurarsi adesso che si stanno ancora indignando per la riforma dell’odiatissima reazionaria Gelmini.

Oggi come allora però è difficile capire le ragioni profonde che stanno alla base di scioperi e marce. Marce che oltretutto – complici le infiltrazioni dei soliti professionisti della spranga – mettono a repentaglio l’incolumità fisica di passanti e poliziotti e che, nel migliore dei casi, si lasciano alle spalle sporcizia, sgorbi sui muri (se è avanzato qualche centimetro quadrato) e traffico in tilt.

In qualche TG mi è capitato di captare questo frammento delle interviste che – inevitabilmente – i poveri inviati vengono mandati a svolgere per riempire un po’ i servizi di cronaca.

Intervistatore (di spalle) mettendo il microfono sotto il naso del giovanotto, completo di kefiah e pizzetto di ordinanza: “Ma perché scioperate?”

Giovanotto: “Per la libertà e la democrazia”

Poi, avendo senza dubbio notato un certo sconcerto nello sguardo dell’intervistatore, aggiunge “e contro la scuola privata!”

Ah, bè


Leggi l'articolo completo e i commenti