Ma chi comanda? I funzionari o i ministri?

par Paolo Borrello
venerdì 20 marzo 2015

La vicenda che vede coinvolto, insieme a molti altri, il dirigente ministeriale Ercole Incalza, è stata generalmente considerata come l’ennesimo fenomeno di corruzione che ha interessato la pubblica amministrazione italiana. E’ stato trascurato un altro aspetto, però.

La vicenda dimostra, ancora una volta, che nei ministeri ci sono dei dirigenti, inamovibili o quasi, che hanno ricoperto il proprio ruolo in molti governi, anche di segno politico diverso, il cui potere è davvero notevole, eccessivo.

Ed è quindi legittimo porsi una domanda: il loro potere è stato maggiore di quello dei vari ministri che si sono succeduti?

Indubbiamente è un fatto positivo che i vertici dei ministeri non siano sempre modificati, con il cambiare dei governi.

In altri Paesi è in vigore il cosiddetto “spoil system”, un sistema in seguito al quale quando cambia un governo, cambia l’intera struttura di vertice dei ministeri che, in quel caso, diventa di esclusiva nomina politica. E in un Paese come l’Italia lo “spoil system” potrebbe produrre degli effetti negativi di notevolissimo rilievo.

Ma non si deve nemmeno cadere nell’errore opposto e cioè l’esistenza di un certo numero di funzionari ministeriali, appunto inamovibili, che assumono su di sé un potere eccessivo, senza il cui apporto i ministri potrebbero fare ben poco.

Tale situazione non solo favorisce il verificarsi di fenomeni di corruzione ma può anche incidere negativamente sulla qualità dell’azione amministrativa.

Restano ai vertici dei ministeri determinati funzionari non tanto per le loro competenze, ma per il potere che hanno accumulato negli anni e che, oggettivamente, condizionano, in misura eccessiva, l’attività amministrativa, ostacolando inoltre i cambiamenti, anche quando sarebbero indispensabili.

Sarebbe quindi necessario contrastare tale situazione, impedendo fra l’altro che gli stessi dirigenti ricoprano lo stesso ruolo per molti anni e favorendo invece il loro trasferimento in altri ministeri, ad esempio.

Io non credo, lo ribadisco, che si debba promuovere un sistema del tutto opposto a quello attualmente esistente, lo “spoil system” già citato, perché in questo caso il potere dei politici diventerebbe eccessivo, soprattutto in Italia.

Ma ripeto, è da valutare altrettanto negativamente la situazione che spesso si è verificata e si verifica, e cioè la presenza di una “casta” – non la si può definire diversamente – di alti burocrati, inamovibile e dotata di un potere anch’esso eccessivo.

Peraltro il sistema prevalente oggi, in Italia, va giudicato negativamente, anche perché non esiste, nel nostro Paese, diversamente da quanto avviene altrove, ad esempio in Francia, una burocrazia molto qualificata, che dia ampie garanzie di competenza e di onestà.


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