M5S: le domande di Grillo e gli errori del Movimento

par Camillo Pignata
venerdì 7 dicembre 2018

"Dove stiamo andando? Cosa stiamo facendo? Cosa stiamo aspettando? Si chiede Grillo.

Domande tardive perché dovevano essere poste al momento dell'accordo con la Lega e non dopo, sbagliate, perché il punto non è ciò che sta facendo il Movimento, ma ciò che è il Mov5s, il suo identikit.

Le sue azioni, i suoi errori, sono la conseguenza di una identità, ancora in costruzione, all’inizio del suo percorso, di un movimento in uno stato confusionale, che non ha saputo distinguere tra incompatibilità e diversità, tra alleanza e contratto.

Il punto è se parlamentari devono rispondere ad un contratto o agli elettori, se per rispettarlo, devono sacrificare l’identità democratica e costituzionale del movimento. Può una forza politica democratica e costituzionale allearsi, con chi non si riconosce nella carta? Può ricorrere ad uno strumento, il contratto, non adatto allo scopo, ingiusto ed incostituzionale ?

Il mov5s non poteva allearsi, e non può essere alleato con la Lega, anche se Renzi, rifiutando la proposta di Maio, lo ha consegnato in mano a Salvini. Tra le due forze politiche, non c'è diversità, ma incompatibilità.

E d'altra parte il contratto è una gabbia troppo stretta per la politica, che per conciliare l'inconciliabile, per distinguere con un taglio netto le responsabilità dei contraenti. Quando il MOV5S vota o consente l'approvazione di leggi disumane incostituzionali, non puo tirarsi fuori e dire che non c'entra, gli schizzi di fango non risparmiano nessuno.

Non si possono fissare nel contratto obiettivi generici e per questo condivisibili, e pensare di risolvere tutti i possibili futuri contrasti. Il punto non è l'obiettivo che fissi, ma il modo come lo raggiungi. Sono le modalità realizzative del contratto, che segnano il rispetto o la violazione dei valori del Movimento.

Regolare gli ingressi,rispettare le leggi è un obiettivo lecito giusto, ma se lo raggiungi violando la Costituzione ed in particolare l'art 3 (uguaglianza) e l'art 10 (il principio) ti poni fuori dalla democrazia.

L’integrazione è un obiettivo lecito giusto, ma non si può ottenere gettando bambini e donne al freddo e al gelo se lo fai diventi barbaro e disumano. Non si può ottenere, consegnando la gente disperata nelle mani della criminalità. Se lo fai sei complice di questa criminalità.

Aiutare i poveri è un valore, ma la sua tutela non si realizza, sacrificando la solidarietà, l'umanità, il rispetto della persona. Non si può ottenere il reddito di cittadinanza e in cambio, consentire la persecuzione degli immigrati.

Il fatto è che il movimento ha stipulato un contratto iniquo, che sacrifica i suoi valori, in cambio di briciole.

 

 


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