M5S assediato: Travaglio si unisce al coro

par paolodegregorio
martedì 2 aprile 2013

Nell’editoriale del 30 marzo, su “Il Fatto Quotidiano” anche Travaglio somiglia ai tanti giornalisti prezzolati che attaccano a testa bassa l’unica forza politica che esprime novità nel merito del programma e nel metodo democratico di arrivare alle decisioni per eleggere i parlamentari. Ecco una frase testuale: “Se Grillo avesse chiesto a Bersani le chiavi di casa e della macchina quello gliele avrebbe consegnate senza fiatare e con tante scuse per il ritardo, il M5S avrebbe avuto l’ultima parola sul nuovo governo e sul nuovo presidente della Repubblica”. Falso!

La verità invece è che Grillo ha sfidato Bersani pubblicamente con una proposta chiara chiara, che anche il “Bettola” poteva capire nonostante le frequenti birrette, che recitava così: “Tu firma la rinuncia ai rimborsi elettorali del tuo partito e poi parliamo”. Silenzio assoluto e glaciale.

Si aggiunga il fatto che proprio pochi giorni fa, al fine di capire la differenza tra le parole ed i fatti, Grillo proponeva di andare in Parlamento (che è nella pienezza dei suoi poteri) e in una giornata abrogare la demenziale legge “porcellum” e quindi far riemergere automaticamente il “Mattarellum”. Naturalmente bocche cucite a edicole e televisioni unificate.

Eppure la cosa più clamorosa da commentare dovrebbe essere il suicidio politico del segretario PD, ottusamente insistente, al limite della molestia, convinto di potere con le blandizie, le velate minacce, le offerte di posti, il doppiogiochismo, coinvolgere in un suo governo il M5S, come già sperimentato con i girotondi, Moretti, il popolo viola, tutti avviluppati, succhiati, digeriti e normalizzati nel calderone di una politica da 20 anni moderata e inciuciata col Cavaliere. Questo giochetto ben collaudato è saltato grazie alla fermezza del gruppo dirigente grillino e le persone come Travaglio potrebbero essere meno intransigenti e dare tempo a questi ragazzi di farsi le ossa e denunciare senza pietà le responsabilità storiche di PDL e PD, firmatari di una legge elettorale adatta ai loro inciuci, che nemmeno nell’ultimo anno del governo Monti hanno provato a cambiare, campioni mondiali di irresponsabilità per la governabilità del nostro paese.

Loro ci hanno messo in questi casini economici, etici, normativi, loro, PD e PDL, già alleati nel governo Monti, devono formare un governo e dimostrare che sono capaci di governare bene. La governabilità è un problema che loro debbono risolvere, e invece tutti danno addosso a Grillo, come se la colpa fosse dell’ultimo arrivato.

La funzione politica del Movimento oggi è quella di rendere trasparente tutto ciò che decide la politica, fare proposte, far conoscere a tutti i 20 punti del programma di cui Travaglio sentenzia che alcuni sono utopistici e folli.

Io sono certissimo che solo le regole di salute pubblica proposte da Grillo, e che hanno avuto il consenso del 25% degli italiani, sono portatrici di rinnovamento, partecipazione dei cittadini alle scelte (referendum propositivo), alternanza dei dirigenti (ineleggibilità dopo 2 legislature), ineleggibilità per chi possiede giornali, televisioni, radio, fine degli apparati burocratici dei partiti (stop al finanziamento pubblico a partiti ed editoria), reddito di cittadinanza per i disoccupati, e via via fino al 20° punto, e rappresentano l’unica strada per uscire dalla crisi.

Non si fanno accordi con i responsabili di questo sfascio, per me PD e PDL sono sullo stesso piano. Vogliono entrambi mantenere il potere, continuare nell’intreccio tra affari e politica, non sono né di destra né di sinistra, hanno sempre fatto accordi sottobanco, si sono spartiti tutto, specialmente la RAI, lasciano l’economia alle ferree leggi del libero mercato e degli interessi capitalisti, sono a favore della globalizzazione e dell’alleanza atlantica, sprecano immense risorse per spese militari e interventi armati a rimorchio degli USA.

Tutti gli intellettuali e i giornalisti sono contro Grillo e lo invitano a fare un governo col partito democratico. Sono ben consapevoli che per molti di loro sarebbe la fine della pacchia se il M5S arrivasse a governare da solo convertendo in leggi i suoi primi 20 punti di programma.

Speriamo nel buon senso degli italiani, lo stesso che mostrarono quando vinsero con il 57% il Referendum contro nucleare, privatizzazione dell’acqua, impunità per Berlusconi, e vinsero contro i vecchi partiti convinti che i cittadini sudditi sarebbero andati al mare.

Non è più tempo di migliorismo, né di fare le foglie di fico al PD per tirarlo fuori dal vicolo cieco in cui si è cacciato. Renzi e Berlusconi possono mettersi d’accordo e provare a governare, Se non combinano niente sarà ora di voltare pagina e l’alternativa questa volta c’è.


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