Lotta alla corruzione (aboliamo il conto energia)

par paolodegregorio
martedì 21 settembre 2010

Come tutti dovremmo sapere, il “conto energia” è un provvedimento di legge che fu adottato dal governo Prodi per favorire il diffondersi delle energie rinnovabili, offrendo a chi produce questo tipo di energia un prezzo tre volte superiore a quello corrente, facendo di questa attività un notevole business.

Come era prevedibile, le varie cricche e mafie collaterali alla politica si sono gettate nell’affare, contando sulle solite facilitazioni e favoritismi che vengono riservati agli “amici degli amici” (vedi Carboni).

Di fronte ad un così evidente stravolgimento degli scopi originari della legge, né il “governo del fare”, né le opposizioni, hanno ritenuto di dover fare marcia indietro e correggere lo stravolgimento della legge e il suo uso mafioso ed affaristico.

Per quanto riguarda le rinnovabili principali, solare ed eolico, le risorse economiche messe a disposizione dallo Stato per incrementare l’installazione di questa nuova tecnologia dovrebbero semplicemente essere destinate a rendere indipendenti energeticamente quei milioni di attività produttive piccole e medie, finanziando la installazione di impianti proporzionati al consumo energetico delle stesse.

Tutti parlano di sostegno all’economia, ma ne parlano e basta, mentre avere dopo qualche anno un costo energetico pari a zero può favorire la resistenza e la competitività di queste imprese.

Ogni euro investito in questa direzione sarebbe prezioso per l’economia, escluderebbe ogni speculazione mafiosa, nelle zone industriali si diminuirebbero le concentrazioni inquinanti, non si occuperebbe altro territorio e i vantaggi sarebbero spalmati su tutto il territorio italiano, senza vedere più mostruosità di campi eolici e fotovoltaici in mano a non si sa chi, spesso nemmeno allacciati alla rete elettrica.

“Il Fatto Quotidiano” ha proposto una legge anticorruzione che ha ben poche possibilità di funzionare in un contesto politico-amministrativo senza controlli e dove la complicità e l’omertà sono la regola.

Sul campo della realtà economica e politica, l’abolizione del “conto energia” e la sua sostituzione con un finanziamento a fondo perduto delle unità produttive, agricole in particolare, per la loro indipendenza energetica, sarebbe un duro colpo per i corrotti e i corruttori e un enorme passo avanti contro l’introduzione dell’energia nucleare.

La lotta alla corruzione si fa anche con provvedimenti del genere.


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