Lorax, il guardiano della foresta
par soloparolesparse
giovedì 7 giugno 2012
Film animato assolutamente per tutta la famiglia, divertente, musicale e con un messaggio ambientalista e di speranza che non solo è chiaro ma è proprio il centro della questione (ed infatti il film ha aperto l’ultimo CinemAmbiente di Torino).
Chris Renaud e Kyle Balda realizzano con Lorax, il guardiano della foresta un lavoro degno e colorato.
Ted vive in una città perfettamente di plastica. Gli alberi non esistono da anni, tutto è finto, una scenografia bellissima.
L’aria ovviamente manca in natura ma è venduta casa per casa dal ricchissimo padrone della città.
Il giovane Ted però è innamorato di Audrey, ragazza anticonformista che vorrebbe proprio avere un albero vero per se.
Così il ragazzo si avventura nel nulla che circonda la città fino ad arrivare alla casa grigia, chiusa e sperduta di Once, l’unico che può dirgli se e come è ancora possibile trovare un albero. Once mette alla prova la costanza di Ted e gli racconta di come gli alberi siano scomparsi, gli rivela le sue colpe e gli spiega chi è Lorax, il guardiano della foresta, che tanto tempo prima ha incontrato e profondamente offeso.
Si canta, si balla, c’è un sacco di colore, si ride anche (poco) a tratti.
Il personaggio di Lorax che da il titolo al film non è però curiosamente il personaggio principale, perché l’eroe è proprio Ted.
Ed è inevitabile che sia lui perchè da un ragazzo, come da un seme, può nascere il germoglio della rivoluzione e della salvezza, il passo prigemio che che può cambiare le cose e salvare il mondo dalla strada oscura in cui si è infilato (per colpa del profitto!).
Tutto è chiaro, niente è lasciato intendere: il messaggio è il cuore del film.
Ed il messaggio è la convinzione che anche quando tutto sembra perso c’è ancora spazio per ricominciare e ricostruire… non dimentichiamolo mai e insegnamolo ai nostri figli!
Nota di chiusura sul doppiaggio italiano, per una volta sorprendente (non ho detto eccellente).
Sorprendente perchè Danny De Vito è buffissimo nella sua parlata italiana e perché Marco Mengoni (che doppiatore non è) fa invece una discreta figura nei panni di Once.