Lo stupro e l’abbandono

par Fabio Della Pergola
lunedì 10 febbraio 2014

Robe da ecclesiastici.

La donna, una suora congolese di 43 anni, viene stuprata da un sacerdote, anche lui congolese, rimasto anonimo perché lei non l’ha denunciato e lui ha guardato bene dal farsi avanti (che cuor di leone!).

Lei rimane incinta e partorisce una bambina. La piccola viene data in adozione perché la suora vuole rimanere nella sua Congregazione, le "Petites Soeurs de Nazareth".

Le quali “piccole sorelle” della congregazione però non la vogliono più (ma che carità cristiana!) e quindi la donna si trova a spasso.

Vergine non più vergine, madre non più madre e suora non più suora. E, soprattutto donna violentata e abbandonata da tutti quelli che conosceva (ma che solidarietà umana!).

Allora chiede di rivedere la figlia, e deve intervenire la magistratura che la autorizza; infine la Cassazione revoca la procedura di adozione (finalmente un po’ di cuore e di buon senso) e le rende la bimba.

Quel brav’uomo del sacerdote e la responsabile di quella congregazione di piccole suore nel frattempo dovrebbero essere presi e accompagnati, anche a calci nel didietro, a fare danni altrove.

O a imparare cosa significa avere un po’ di sensibilità umana, tanto per cominciare. Magari con meno preci e abiti talari dietro i quali si nasconde il gelo affettivo che questa povera donna deve aver vissuto.

O magari per rendersi finalmente conto che non basta parlare a vanvera di "amore universale" per essere davvero amorevoli. O solidali. O caritatevoli.

Amen.

Foto: Luciano/Flickr

 


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