Lo spread è tornato altissimo ma ormai non interessa più a nessuno

par dAW
venerdì 23 dicembre 2011

 

Ci risiamo, come era ovvio. Lo spread è tornato a registrare livelli altissimi: oggi ha toccato un massimo di 513 punti, per poi chiudere a 503 punti base. Il tasso sui Btp decennali torna sopra quota 7% arrivando al record giornaliero del 7,09% per poi ripiegare al 6,9%.

Si tratta di valori elevatissimi, che sembrano avvicinarsi ai valori che, di fatto, costrinsero il governo Berlusconi alle dimissioni. Ma ora lo spread interessa molto meno, e un dato così alto non sembra più motivo di preoccupazione per nessuno. Come mai? E il governo di Super Mario Monti, l’esecutivo dei tecnici, degli scienziati, dei professori, non doveva riportare lo spread a livelli più accettabili? E quelli che addirittura quotavano “Berlusconi” con “centinaia di punti di spread” che fine hanno fatto? 

Ricordiamone qualcuno:

(ROCCO BUTTIGLIONE, 12 NOVEMBRE) Le dimissioni di Berlusconi valgono 300 punti di spread… Il presidente della Repubblica è stato geniale a nominare Monti senatore a vita, un pre-incarico che ha fatto calare di settanta punti lo spread

(PIERFERDINANDO CASINI, 10 Novembre) Se nascesse un nuovo governo guidato da Monti vedremmo gli effetti subito. È uno degli uomini più stimati. Sono convinto che si possano fare anche misure impopolari. Lo spread si ridurrà.

(MASSIMO D’ALEMA 7 Novembre) E’ bastata la voce delle sue dimissioni per far calare di colpo i tassi d’interesse, mentre quando ha smentito gli interessi sono cresciuti. È la dimostrazione di quanto costa Berlusconi agli italiani

(PIERLUIGI BERSANI, 31 OTTOBRE) Oggi lo spread tra Btp e Bund ha sfondato di nuovo quota 400. Ora non c’è più tempo per crogiolarsi con le favole. Per far ripartire l’Italia ha bisogno di un colpo di reni, di discontinuità sul piano politico


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