Lo scontro ideologico nelle piazze
par Aldo Funicelli
lunedì 20 ottobre 2008
Iniziamo con un po’ di notizie.
«I poteri occulti gestiscono le istituzioni»: non occulti. Ma alla luce del sole, come scriveva Carlo Vulpio. Compagnia delle opere, politici locali, magistratura che non vede, connivente ...
Rispondiamo alla prima domanda: quella portata avanti dal governo non è più politica. Intesa come insieme di scelte, di atti, di decisione condivisi col Parlamento e col paese, per affrontare un problema o una crisi. Per raggiungere un obiettivo. Per il bene comune.
Oggi la politica si è trasformata in ideologia: una ideologia cieca, senza confronto, di scontro, in cui uno decide, il capo, e i suoi sottoposti decidono senza batter ciglio.
In Italia, nelle piazze e, raramente, in Parlamento, sta avvenendo uno scontro tra ideologie. Una, quella che vede nelle regole e nelle leggi un limite alle proprie azioni.
Quando le leggi ti bloccano (ma no questo non si può fare, cavaliere!), basta ignorarle. Non osservarle. Oppure cambiarle.
Una politica che non tollera critiche, che non ammette opposizione (perchè chi critica il governo non ha a cuore gli interessi del paese, confondendo paese e interessi personali come fossero la stessa cosa ..), non è politica. E’ ideologia.
Un’ideologia rinforzata dal monopolio mediatico: l’Agcom ci informa come l’informazione sia sbilanciata a favore del governo. E questo spiega i sondaggi bulgari sul gradimento del governo ...
Dobbiamo leggere il Financial Times per trivare quello che tutti pensiamo:
«Le banche e i mercati - scrive Guy Dinmore da Roma - sono nei guai ma la crisi sta beneficiando Silvio Berlusconi il cui trattamento in alcune parti dei media sta raggiungendo livelli nordcoreani mentre il suo governo sembra godere di un’autorità che non si è vista per decenni». «Gli Italiani - mette in rilievo l’articolo - stanno celebrando il ruolo dello Stato salvatore»
Di che politica pariamo? Una politica basata su amicizie, favori, su interessi, sul ritorno economico, sull’immagine, sulla menzogna gridata senza pudore e amplificata da un sistema di informazione che si guarda bene dal verificare, dal controllare chi parla.
La politica dello stupro ambientale, dello stupro alla cultura, alla morale, all’etica, al Welfare.
Con un ministro come la Gelmini non si discute.
Come non si discute con Tremonti, con Sacconi, con Alfano, con Scajola.
I ragazzi protestano nelle strade? Lei “non capisce i motivi della protesta”.
Il problema sono questi studenti, non gli altri, quelli di Casale che, intervistati, contestano a Saviano: perchè loro con la Camorra si sentono più sicuri.
E la presenza dello stato, che vuole far rispettare le leggi a tutti, da a queste persone fastidio.
Come a certi politici, per cui una legge uguale per tutti, è insopportabile.
L’opposizione che dice no, è un peso. Come i lavoratori che si permettono di scioperare: se il lavoro non è più un diritto, perchè mantenere il diritto allo sciopero?
Oggi, è inutile parlare di sinistra e destra.
Forse un giorno ritorneremo a parlare di politica di destra e di sinistra. Oggi ci accontentiamo di buon senso, di onestà e coerenza.
Ora posso rispondere alla seconda domanda: i partiti (della opposizione) non erano in piazza perchè ancora non hanno capito cosa è successo. Sono ancora lì a guardare nostalgici le bandiere rosse in piazza, o a scannarsi per le poltrone, per le nomine, per chi conta.
Dialogo si, dialogo no ....