Liti domestiche in quarantena per coronaviurs

par Osvaldo Duilio Rossi
sabato 28 marzo 2020

L'aumento della conflittualità domestica si può decomprimere, dialogando con la guida di un mediatore.

L'incremento della violenza domestica in questo periodo di quarantena non innesca solo situazioni di pericolo: sembra che anche le coppie più rodate reagirebbero male alla "convivenza forzata", imposta dai provvedimenti governativi, come il Decreto Io resto a casa (D.P.C.M. 09.03.2020) e i successivi.

La convivenza prolungata può innescare attriti, crisi relazionali e litigi, anche molto intensi; che a loro volta incrementano lo stress di questi giorni e che fanno temere per il proprio futuro, sia come individuo, sia come nucleo familiare. Una coppia o una famiglia che sta vivendo un incremento della litigiosità durante la convivenza in questi giorni può ottenere un sostegno professionale per decomprimere la litigiosità in maniera non-violenta e sicura.

Come gestire le liti domestiche durante il coronavirus?

Cosa può fare un mediatore per i litigi da convivenza forzata?

Un mediatore oggi aiuta on-line i "conviventi forzati" a decomprimere la litigiosità usando la comunicazione non-violenta, facendoli passare dall'azione impulsiva delle loro ansie alla comprensione dei bisogni reciproci. Ci si collega in teleconferenza col mediatore, che facilita il dialogo per capire come funziona il sistema della conflittualità e per trasformare il rapporto di tensione in un ascolto costruttivo. Si impara un sistema di comunicazione non-violenta, utile anche dopo la quarantena del coronvairus e anche fuori dalla dimensione domestica.


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