Licio Gelli, la Venerabile pedina

par giada mauri
lunedì 3 novembre 2008

Licio Gelli, il Venerabile, è tornato alla ribalta della cronaca coeva.

La cosa che più stupisce non è tanto il fatto che Odeon TV abbia deciso di affidare al Gran Maestro un programma storico-revisionista, in cui rivalutare il fascismo e snocciolare perle di ammirazione oggi per il Ventennio, domani per l’amico di sempre Silvio (che nel suo cuore ha sostituito quel ragazzaccio di Fini, cresciuto sì alla scuola di Almirante, ma poi irrimediabilmente "cambiato").

E non stupisce nemmeno il fatto che tanta attenzione mediatica sia dedicata a uno che, oltre ad essere stato esponente della Loggia P2, è stato condannato per depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna, per la bancarotta del Banco Ambrosiano, per calunnia di magistrati...Ovviamente, non stupisce nessuno. In Italia.


Lasciamo da parte lo stupore. Troppo naif. 

Ciò che dovrebbe indignare è il fatto che, a distanza di anni, non solo il progetto della P2 (impadronirsi del Paese attraverso il controllo dei media prima, dell’informazione e poi della magistratura) si sia realizzato (a tal proposito non penso che, come ha detto ironicamente Travaglio, il tanto famigerato "conflitto d’interessi" sia dai più considerato alla stregua di una parolaccia...io credo che sia destinato a rimanere un eterno neologismo, compreso da pochi contemporanei e inaccessibile al resto), ma addirittura sia diventato una stampella, sempre più solida nonostante l’età, sulla quale si appoggiano e si fanno forza proprio i beffati media.

Dicotomia tutta italiana...Un gruppo di massoni decide di azzoppare i giornali e di sostituirsi ad essi, come una protesi di amianto, e il mondo dell’informazione come reagisce? guarda il moncherino e, felice, ringrazia per avere una gamba nuova..
Dicotomia tutta italiana.


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