Libia: le truppe di Gheddafi occupano un ospedale e terrorizzano i medici

par Ettore Trozzi
giovedì 30 giugno 2011

Le forze governative libiche hanno occupato militarmente per più di sei settimane, dal 19 Aprile 2011 fino agli inizi di Giugno, un ospedale nella città di Yafran. Human Rights Watch ha riferito come in queste sei settimane ‘i pazienti e i medici sono stati maltrattati e minacciati di morte’.

Secondo l’ong per i diritti umani l’esercito di Gheddafi, una volta preso possesso dell’ospedale, ha utilizzato la struttura per costruire armi, tenendo sotto ostaggio i 30 membri dello staff medico e i pazienti. ‘Il fallimento a proteggere e rispettare l’ospedale è scaturito in una violazione delle leggi internazionali’ ha comunicato Human Rights Watch in un comunicato stampa.

‘Occupare un ospedale, terrorizzando pazienti e staff, è illegale e inumano’ ha riferito Joe Stork, vice-direttore di HRW per il Medio Oriente e il Nord Africa. ‘Per minimizzare gli orrori della guerra, gli ospedali devono essere lasciati liberi dalle forze armate e medici e infermieri devono poter lavorare in sicurezza’.

L’ospedale è stato occupato inizialmente da un gruppo paramilitare, fedele al governo del dittatore Gheddafi, chiamato Haras al-Shabi (la guardia civile) che ha subito minacciato e picchiato alcuni pazienti dell’ospedale, per l’unica ‘colpa’ di essere egiziani. Quindi lo staff dell’ospedale, costituito principalmente da cittadini ucraini e bengalesi, è stato di fatto rapito e costretto a vivere all’interno della struttura, seguendo ogni minimo ordine delle forze armate.

Nelle sei settimane di occupazione lo staff medico dell’ospedale è stato costretto a curare solamente feriti delle forze governative, ha riferito Human Rights Watch. A Maggio un infermiera è stata arrestata e quindi torturata per aver ‘curato un ribelle nell’ospedale’. Testimoni hanno riferito come la guardia civile abbia utilizzato l’ospedale per la produzione e il posizionamento di armamenti, come armi automatiche, mitragliatrici e anti-aeree.

Tra la fine di Aprile e l’inizio di Maggio, la custodia dell’ospedale è passata all’esercito ufficiale del dittatore libico, con un leggero miglioramento per gli abitanti della struttura, tenendo comunque quest’ultimi sempre sotto sequestro.

Human Rights Watch ha raccolto diverse testimonianze tra le persone presenti durante l’occupazione dell’ospedale.

‘Quando la Guardia Civile è arrivata [alla città] hanno rubato e distrutto in tutte le case. Eravamo terrorizzati. Hanno rubato la mia televisione, la mia lavatrice, il frigo, tutto. Non ci potevamo muovere, dormire o scappare. Quando erano nell’ospedale avevo paura potessero essere violenti con le nostri mogli e figlie’ (testimonianza di un medico).


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