Libia. La Russa: "Non possiamo basarci sui racconti per muoverci"

par Mazzetta
giovedì 24 febbraio 2011

Dice il Ministro della Difesa Ignazio La Russa: "I piloti libici atterrati a Malta hanno dichiarato di essere scappati per non sparare sulla folla. Hanno raccontato cose gravi. Ma questo è normale, tutti i disertori si giustificano con motivazioni simili. Non possiamo basarci solo su questi racconti per muoverci".

Come se fossero gli unici "racconti" che arrivano dalla Libia, come se il resto della comunità internazionale e le opinioni pubbliche fossero all'oscuro di quel accade a pochi chilometri dalle nostre frontiere, sembra che La Russa parli di due piloti Nord-coreani sfuggiti alla cortina del silenzio.


In un colpo solo La Russa ha offeso due militari che hanno compiuto un atto di valore, offeso insieme a loro tutti quelli che si sono ribellati al dittatore, molti dando il loro sangue per la causa, sminuito le responsabilità di Gheddafi e mostrato al mondo che il governo continua a mentire pur di evitare disturbi a Gheddafi.

Il tutto per l'evidente mancanza di coraggio nello smarcarsi dalla linea governativa e dalla complicità verso il dittatore ostentata nei giorni scorsi da Berlusconi e Frattini. Un governo che si preoccupa dei profughi e non del motivo per il quale i profughi fuggono in massa.

Ignazio minimizza. Da quel gran guerriero che si racconta, ci mette in guardia dalle oscure motivazioni che potrebbero aver spinto i piloti alla diserzione, lui non se la beve che questi siano scappati per non sparare sulle loro città come raccontano, i disertori sono brutta gente.


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