Libertà per Leonard Peltier

par Doriana Goracci
lunedì 22 giugno 2015

Sono passati esattamente 40 anni: il 26 giugno 1975 avvenne nella riserva indiana di Pine Ridge il cosiddetto "incidente a Oglala", quando al termine di una lunga e terribile sparatoria morirono due agenti dell'FBI e un nativo della tribù dei Lakota.

 
In quegli anni gli indiani dell'American Indian Movement morivano come mosche, la tensione era altissima, soprattutto nel Sud Dakota, ma per quelle morti non vi erano né indagini né colpevoli o responsabili.

Leonard Peltier da 39 anni e mezzo è invece nelle carceri di massima sicurezza degli USA.

Sta pagando il prezzo delle lotte di quegli anni dell'American Indian Movement quando una parte degli indiani cercò di reagire, un'ennesima volta, di fronte ai soprusi e alle ingiustizie del governo degli Stati Uniti e delle multinazionali pronte a espropriare e sfruttare le terre dei nativi
 
Gli stessi giudici ammisero alla fine che non vi erano prove che fosse stato Peltier ad uccidere i due agenti dell'FBI, ma qualcuno doveva pagare, e Leonard Peltier con l'accusa di favoreggiamento entrò in carcere a 31 anni. Ora ne ha più di 70 e le sue condizioni di salute non sono certo buone. Secondo la legge statunitense potrebbe uscire a 92 anni.
 
Quando Bill Clinton, a fine mandato, stava per firmare la sua liberazione, 500 agenti dell'FBI manifestarono davanti alla casa bianca. Clinton non firmò. Solo una firma del presidente Obama può ridare la libertà a quest'uomo, il Nelson Mandela degli indiani d'America. I nativi di quel continente vivevano in equilibrio con la natura, furono massacrati, e tutte le ricchezze della terra e del sottosuolo furono preda degli uomini bianchi.
 
 
Chiediamo a tutti voi che state leggendo di fare in modo che il nome di LEONARD PELTIER torni a essere noto. Che si rompa il silenzio che permette che questa ingiustizia continui.
 
Libertà per Leonard Peltier, come per Mumia Abu-Jamal, malato grave, da 33 anni nelle carceri Usa.
(Questo testo l'ho trascritto da una mail privata ricevuta da Andrea De Lotto, insegnante italiano residente in Spagna, che da anni lotta per i diritti umani di persone come Leonard Peltier)
Doriana Goracci
 
Io sono chiunque
 
Io sono chiunque
sia morto
senza una voce
né una preghiera
né una speranza
né una opportunità...
Chiunque abbia sofferto
perché è indiano
perché è umano,
perché è indigeno, 
perché è libero,
perché è Altro
perché è impegnato....
Io sono chiunque di loro.
Ciascuno di loro.
Sì.
Perfino te.
Io sono ciascuno.
 
Leonard Peltier

 


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