Lettera di un’italiana indignata

par chiara moretti
martedì 13 settembre 2011

Lettera di indignazione inviata ai presidenti della Repubblica, della Camera e del Senato

Signor Presidente della Repubblica, signori presidenti di Camera e Senato, mi chiamo Chiara Moretti, ho 30 anni e abito a San Francesco al Campo, in provincia di Torino. 

Pur sapendo che questa lettera molto probabilmente cadrà nel vuoto, io desidero trovare tutte le maniere per comunicarVi la mia completa indignazione per l'attuale situazione politica italiana e una pressochè totale sfiducia nei Vostri confronti. Vi vedo arroccati in una specie di Olimpo, nel quale Vi siete piazzati lontani anni luce dai cittadini e troppo spesso dai loro problemi.
 
L'attuale politica italiana è ogni giorno al centro di scandali, di tafferugli tra governo e opposizione degni di una telenovela, con tanto di colpi di scena e voltagabbana; di movimenti da capogiro di denaro e privilegi che stonano del tutto con la situazione economica del Paese; di articoli giornalistici nazionali ed internazionali evidenziano sempre di più (con mio sommo imbarazzo) l'inadeguatezza e il ridicolo dei componenti del nostro Parlamento.
 
Nel momento in cui all'estero i politici ed altre personalità importanti si dimettono per una laurea ottenuta copiando, o per il calo dell'apprezzamento del loro lavoro da parte dei cittadini, io mi chiedo come sia possibile che l'arroganza del Presidente del Consiglio non solo non gli permetta di dimettersi alla luce di tutti gli scandali e processi in cui è coinvolto, ma lo spinga a scagliare insulti contro coloro che rappresentano la giustizia e contro lo stesso popolo, che dovrebbe governare in tutt'altro stile e sobrietà, e con una serietà che gli manca completamente. 
 
Non solo non mi sento rappresentata da questo governo sempre più spaccato, io mi sento presa in giro da esso, ed insieme ad esso da tutta la scena politica italiana, e da Voi che permettete che tutto questo continui ad andare avanti. 
 
Dal mio canto ho imparato quanto sia importante la partecipazione attiva (e legale) dei cittadini alla vita e alla salute del Paese, e continuerò ad essere attiva in questo senso per cercare di migliorarlo sempre di più, dalla raccolta differenziata all'impegno politico civile. fino a che non mi stuferò di combattere i mulini a vento e non me ne andrò all'estero, perché la vita è una sola e ho il diritto di viverla bene. 
 
Cordialmente, 
Chiara Moretti

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