Lettera di Natale contro il razzismo quotidiano

par Maria Rosa Panté
mercoledì 21 dicembre 2011

Contro il nostro razzismo quotidiano!

 

Sono andata a sentire don Gallo, il famoso don Gallo, che è venuto a Varallo Sesia, paese vicino cui abito e nel cui Liceo lavoro. Tra le altre mirabili cose a un certo punto l'instancabile don Gallo ha detto una grande verità che mi ha profondamente colpita, in quanto persona e in quanto cristiana. Riferendosi ai cartelli disseminati per Varallo e posti alle entrate in città in cui si impedisce l'entrata alle donne col burqa e il volto coperto, agli ambulanti stranieri e ai mendicanti, ha detto che a Varallo Gesù Cristo non potrebbe entrare.

É vero, Gesù era un nulla tenente e un nullafacente, viveva di carità dunque era un mendicante! Si proclamano cristiani e chiudono le porte a Cristo! Ebbene io avrei un desiderio per Natale, un desiderio da esporre a Gesù Bambino.

Caro Gesù Bambino in primo luogo ti invito a entrare in tutte le città, soprattutto in quelle che non sanno accogliere i più piccoli, in quelle abitate da persone che hanno paura, quando tu hai sempre invitato a non averne. Poi ti chiedo di seminare nelle anime di chi ti rifiuta, o almeno rifiuta quelli come te, un po' di umana compassione, un po' di vero spirito cristiano. Infine ti chiedo che chi ha deciso di mettere questi cartelli, anche alla luce degli atti di orrido razzismo di questi ultimi tempi in Italia, si ravveda, torni umano e decida di toglierli. Provaci tu a far cadere i muri, a levare i cartelli che escludono invece di accogliere, a convertire i seminatori di odio e zizzania, noi cercheremo, nel nostro piccolo, di accoglierti e seguirti.

PS Per la cronaca il sindaco di Varallo, onorevole Buonanno (quello del grana padano, dei lanciafiamme contro i comunisti della CGIL), è della Lega e così la sua giunta. Non sfugga la nefanda azione di questi cartelli. Da un lato danno corpo alle peggiori paure e ai peggiori istinti di un essere umano. Dall'altro anche in chi, come me, non sente questa paura dello straniero e in qualche modo sa riconoscere che certi istinti comuni a tutti sono negativi, anche in me, dunque, questi cartelli provocano assuefazione, un assopimento della coscienza che da subito avrebbe dovuto urlare contro tale aberrazione. A Natale la mia coscienza si è risvegliata!


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