Lettera aperto all’On. Pierferdinando Casini

par Giuseppe Iaconis
mercoledì 3 ottobre 2012

“Chiamare a raccolta i cittadini seri, cioè quelli che si collocano politicamente tra Pdl e Pd e non guardano al grillismo”

Gentile onorevole,

il Suo intervento all’assemblea dei “1000 per l’Italia”, svoltasi il 30 settembre 2012 ad Arezzo, mi ha, per molti versi, inquietato. In particolare, la Sua dichiarazione finalizzata a sostenere la tesi che la “Lista per l’Italia” rappresenterà l’unico contenitore politico capace di “chiamare a raccolta i cittadini seri, cioè quelli che si collocano politicamente tra Pdl e Pd e non guardano al grillismo”, mi ha indignato.

Con il dovuto rispetto, considero la Sua affermazione offensiva, rozza, arrogante e palesemente ingannevole. Da qualche settimana mi sto chiedendo, con insistenza e senso di responsabilità, se dare oppure no il mio consenso al Movimento 5 stelle. Il travaglio interiore che sto vivendo nasce dal fatto che considero la politica, nonostante tutto quello che sta accadendo, una cosa seria e, soprattutto, perché non condivido qualche proposito di Beppe Grillo, primo fra tutti la sua posizione sull’Euro. Non le nascondo, tuttavia, gentile onorevole, che tra le mie preoccupazioni non annoveravo quella di essere catalogato tra i cittadini “poco seri” nel caso in cui avessi deciso di dare il mio voto al Movimento 5 stelle.

Mi sto chiedendo, con crescente insistenza, quale sia il prototipo di cittadino che Lei ha in mente. Quali siano le caratteristiche, le qualità, i difetti che un italiano deve necessariamente possedere per essere catalogato come “serio”. Non Le nascondo che sino a qualche giorno addietro pensavo fosse sufficiente: svolgere il proprio lavoro con impegno e correttezza; pagare le tasse; avere rispetto per i dettami della Costituzione repubblicana; ripudiare qualsiasi forma di criminalità mafiosa; non candidarsi in liste elettorali che offrono “ospitalità” a mafiosi e collusi con la mafia, ladri, corrotti e corruttori; combattere con tutte le proprie forze ogni forma di illegalità; e, infine, per chi è credente, andare a messa la domenica e seguire, con gli umani limiti, gli insegnamenti del Creatore.

Caro onorevole, io credo che avrebbe fatto meglio a motivare in altro modo la Sua adesione alla “Lista per l’Italia”. Essere tra coloro i quali hanno spianato la strada a un ventennio nefasto per il nostro paese dovrebbe quanto meno farLa riflettere quel tanto che Le impedisca, con rispetto parlando, di pronunciare bestialità di questa portata. Mi creda, proprio per una questione di serietà, a Lei tanto cara, sarebbe opportuno da parte Sua un’ammissione di colpevolezza che vada decisamente al di là di un generico riconoscimento di responsabilità per aver favorito l’avvento e il consolidamento del berlusconismo: chi commette errori di questa portata, sempre per una questione di contegno, dovrebbe dimettersi, abbandonare definitivamente la scena politica e godersi l’immeritata pensione da parlamentare.

Nell’attesa di un Suo cortese riscontro La saluto cordialmente.

Giuseppe Iaconis (Un cittadino destinato a diventare “poco serio”)


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