Lettera aperta di un messinese a La Repubblica

par Dario Fucile
venerdì 25 novembre 2011

La Repubblica ha pubblicato, mercoledì, un video-commento di Francesco Merlo sulle differenze tra la tragedia delle alluvioni in Liguria e quelle che hanno colpito la provincia di Messina due giorni fa. Pubblichiamo la lettera di un giovane messinese che vive e lavora a Genova già da diversi anni.

Buongiorno,
innanzitutto mi presento: mi chiamo Dario Fucile, ho 25 anni e lavoro per una casa di spedizioni a Genova.

Io, come altre migliaia di persone che han visto il vostro video, mi ritengo colpito e offeso dal qualunquismo editoriale con cui vengono affrontate certe tragedie.

Il giornalismo dovrebbe assicurare ai cittadini un'informazione "qualificata e caratterizzata da obiettività, imparzialità, completezza e correttezza; dal rispetto della dignità umana, dell’ordine pubblico, del buon costume e del libero sviluppo psichico e morale dei minori nonché dal pluralismo delle fonti cui [i giornalisti] attingono conoscenze e notizie in modo tale che il cittadino possa essere messo in condizione di compiere le sue valutazioni, avendo presenti punti di vista differenti e orientamenti culturali contrastanti” (Sentenza n. 112/1993 della Corte Costituzionale)

Nel video da Voi pubblicato non viene rispettato nessuna di queste caratteristiche che, se ben usate, contribuiscono alla definizione di " libertà di stampa ".

Ora mi chiedo, come si può affrontare un tema delicato, come le alluvioni ed i disastri idrogeologici che hanno colpito l'Italia in lungo e in largo nelle ultime settimane, proponendo un servizio che ha come unica utilità esprimere un giudizio razzista e gratuitamente offensivo nei confronti delle popolazioni del Sud?

Come si può definire, per partito preso, che il Sud è "violento, imprevedibie, inaffidabile, sprecone, confusionario, corrotto, mafioso, camorristico", ledendo di fatto la dignità di milioni di persone che, giorno dopo giorno, lottano contro questi pregiudizi?



C'è forse differenza tra una famiglia del Nord e una famiglia del Sud? Hanno forse colpa i bambini morti nelle alluvioni liguri e siciliane? C'è forse differenza tra abusivismo edilizio al Nord e abusivismo edilizio al Sud?

E' certamente innegabile che ci siano delle differenze di sviluppo economico tra le varie regioni del nostro paese, ed è certamente innegabile che le associazioni di stampo mafioso siano nascoste su tutto il territorio italiano; basti pensare che solo in Liguria, negli ultimi due anni, hanno sospeso diverse giunte comunali a causa di infiltrazioni mafiose. 

Possiamo forse escludere i nostri politici, quando loro stessi sono i primi ad agire nell'illegalità? Come dice il detto: "il pesce puzza dalla testa".

Ritengo quindi che il giornalista che ha realizzato questo video dovrebbe quantomeno chiedere scusa alle migliaia di persone del Sud che ogni giorno si rimboccano le maniche e portano a casa lo stipendio legalmente per mantenere la propria famiglia; a tutti coloro che si rifiutano di scendere a compromessi con i mafiosi e a coloro i quali credono ancora negli ideali e nei valori da trasmettere ai figli, indipendetemente dalla collocazione geografica in cui si trovano.

E' facile giudicare stando al di fuori da queste realtà. Io le ho vissute e conosco la mia terra e la mia gente, le cui peculiarità sono l'accoglienza, gli splendidi paesaggi, l'enorme umiltà di chi non arriva alla fine del mese ma nonostante ciò si fa coraggio per andare avanti, perché solo perseverando nel giusto le cose potranno cambiare.

Solo facendo ognuno del proprio meglio si vedrà la luce. Solo piangendo in egual modo la perdità di vite umane ci si aprirà l'un l'altro. Solo portando rispetto dei nostri cari defunti, che siano morti al Nord o al Sud, si avrà una società più civile. Solo restando uniti si ricostruirà un paese di cui anche noi siciliani facciamo parte.

Io sono fiero di essere Siciliano.


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