Lettera aperta al signor Walter Veltroni (e soci)

par Pere Duchesne
sabato 9 aprile 2011

Premetto che non ho nulla di personale verso di lei o verso il partito che rappresenta, ma semplicemente perché in questi giorni il suo nome è comparso diverse volte in Internet associato alla notizia che il suo vitalizio, la pensione cioè, ha superato i novemila euro al mese. Mi rivolgo a lei anche perché, sempre esulando dalle idee che rappresenta, parla in modo pacato, persino con l’aria di pensare a ciò che dice, al contrario di altri che urlano e arrotano gli occhi anche solo chiedendo un caffè al bar.

Ora non le chiedo se prova un minimo di vergogna pensando alle pensioni minime, ai precari che la pensione forse non la vedranno mai, e a tutte le diseguaglianze sociali per le quali vi scambiate accuse fra le varie parti, ma semplicemente le chiedo se ritiene tali cifre giustificate, e con quali motivi.

Ovviamente la domanda (del tutto bipartisan) è rivolta a tutti, i Casini, i Fini, i D’Alema, le Bindi, a tutti i politici con più di cinque legislature, e lasciamo perdere per carità di patria, quelli che ne hanno più di dieci, gli Andreotti, gli Scalfaro, gli Ingrao e compagnia bella.

E sui livelli pensionistici dei dipendenti di Camera e Senato cosa ci racconta? Anche questi hanno giustificazioni valide per le altre categorie meno vicine al Paradiso?

La ringrazio per l’attenzione, anche se non conto molto su una risposta.


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